“Siamo un’azienda a conduzione familiare con 60 dipendenti e una storia lunga 70 anni; abbiamo i tratti di una PMI Italiana ma struttura organizzativa tedesca e il nostro nome è sui manuali di meccanica”, ci spiega Fabio Villa, sales manager di Spieth, azienda che sviluppa, produce e commercializza elementi di precisione per l’ingegneria meccanica e impiantistica.
Cosa spinge una storica azienda tedesca come Spieth ad aprire in Italia?
Quando parliamo di meccanica la Germania è il primo partner commerciale dell’Italia e viceversa. Un costante flusso di merci industriali, componenti e know-how; e la regione del Baden-Württemberg, dove ha sede Spieth, è un po’ come la Lombardia per l’Italia: l’hotspot del manifatturiero nazionale. Spieth ha sempre realizzato business nel Bel Paese ma prima lo faceva attraverso distributori e commercianti. Oggi si impegna in prima persona con la sede a Burago di Molgora, in Brianza.
Perché questo cambio di strategia?
Siamo un’azienda di meccanica vera, meccanica di movimento, da 70 anni costruiamo componenti come ghiere, calettatori di precisione e boccole di guida. Prodotti standard, oggi purtroppo molto imitati dall’agguerrita concorrenza asiatica. Questo ci ha spinto ad ampliare la nostra gamma di offerta inserendo sistemi più esclusivi per specifiche macchine utensili o realizzati con materiali speciali. Parti uniche che necessitano di studio e consulenza prima di essere messe sul mercato, e spesso anche dopo la prima fase di montaggio.
E sta funzionando?
Appena inaugurata la sede italiana siamo stati penalizzati dalla seconda ondata di Covid. Ma già sul finire di quell’anno, anche grazie alla proficua partecipazione a EMO-MILANO 2021, la mostra mondiale della lavorazione dei metalli che arriva in Italia ogni 6 anni, abbiamo incrementato – e di molto – il business italiano che ormai ha un discreto peso sul fatturato totale di Spieth.
Le fiere hanno ancora la loro importanza allora…
È cambiata la dimensione del “fare fiera” e forse anche le esigenze di espositori e visitatori. Oggi le macchine si possono vedere sul web ma la dimensione dell’incontro umano resta un must che nessun portale web può emulare. Nel ottobre 2022, in un solo giorno di BI-MU, abbiamo incontrato di persona tutti i nostri principali clienti, tra cui: Biglia, Buffoli Transfer, Giana, Ghiringhelli, Gozio, Mandelli, Porta Solution, Riello, Vigel. Anche per questo torneremo alla biennale italiana della macchina utensile di Milano nel 2024. Dibattere di presenza e toccare con mano le nuove tendenze tecnologiche del settore non ha prezzo.
Un portfolio clienti di tutti rispetto…
Assolutamente! Avevamo una base di clienti storici che siamo riusciti ad ampliare grazie alle fiere e all’adesione a UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE, l’associazione confindustriale dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione di cui siamo divenuti membri. Far parte di UCIMU ci ha permesso di accedere alle analisi di mercato e agli studi di settore anche internazionali, ma soprattutto ci ha aperto le porte degli appuntamenti istituzionali…Altro elemento determinante per la penetrazione del mercato.
Uno spirito di adattamento in stile PMI italiana…
E c’è più…quest’anno ricorre il nostro 70esimo anniversario e siamo ancora un’azienda a conduzione familiare! Oggi il nostro amministratore delegato è il nipote del fondatore. E sebbene in questi decenni l’azienda abbia diversificato la propria produzione, il numero dei dipendenti è rimasto stabile attorno alla sessantina. Una dimensione che ci concede grande flessibilità. Abbiamo i tratti di una PMI Italiana struttura orgnaizzativa di stampo tedesco e il cognome del nostro fondatore, nonché nome aziendale, è presente su tutti i manuali di meccanica alla voce “Principio di Spieth”.
Ci dica di più di questo principio.
Il principio di Spieth determina un flusso diretto di forza tra l’albero e il mozzo. In combinazione con le elevate coppie trasmissibili, ciò consente una rigidità completa, soprattutto nei cambi di direzione, e quindi un alto livello di precisione di spostamento. Questa è più o meno la definizione da manuale. Detto più semplicemente, si tratta di un sistema che garantisce una considerevole riduzione delle vibrazioni nella trasmissione meccanica e quindi, di conseguenza, permette di aumentare la precisione delle lavorazioni.
Con queste basi il futuro di Spieth non potrà che essere roseo.
Chi fa questo mestiere sa bene che il futuro è fuori garanzia. Oggi vediamo un mercato tedesco in difficoltà e un mercato italiano che, sebbene in rallentamento, è ancora vivace. Una situazione impronosticabile qualche tempo fa che però può ribaltarsi di nuovo da un momento all’altro. Poi ci sono le guerre, le speculazioni…insomma difficile fare previsioni a lungo termine. Anche perché questo è un settore a forte vocazione innovativa: robotica, additive e digital sono comparti sempre più interdipendenti e determinanti nel mondo della macchina utensile tradizionale. Bisogna essere sempre pronti e proattivi per intercettare i cambiamenti del settore e farne nuovi business aziendali.
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