Un infermiere di 49 anni di Messina, Antonio Mondo, è morto domenica 29 agosto 2021 presso l’ospedale “Papardo” e, come si è appreso da fonti giornalistiche siciliane, a causare il decesso potrebbe (il condizionale è davvero d’obbligo in questo momento) essere stato il vaccino Pfizer, a cui l’uomo si era sottoposto nelle scorse settimane. Nella mattinata di domani, scrive “Messina Today”, avrà luogo una riunione d’urgenza fra la direzione sanitaria del nosocomio e i medici della Rianimazione per stabilire se sia il caso di segnalare all’Associazione italiana del farmaco (Aifa) il decesso.
In particolare, si capirà se, dall’analisi dei dati clinici, sia possibile evincere un sospetto di nesso causale tra il decesso e la somministrazione del siero anti-Covid. Un legame, lo ripetiamo, ancora totalmente da accertare. Mondo era ricoverato da circa un mese in ospedale e aveva accusato i primi disturbi dopo la seconda dose vaccinale, lamentando dolori lancinanti in primis agli arti inferiori e, successivamente, a tutte le altre parti del corpo. Era stato sottoposto a cure di varia natura, ma, a quanto pare, nessuna di queste aveva portato a un miglioramento delle condizioni di salute del padre di famiglia (era sposato con due figli), spirato ieri nel reparto di terapia intensiva della struttura ospedaliera isolana.
MORTO INFERMIERE DOPO VACCINO: DOMANI I FUNERALI
I funerali dell’infermiere Antonio Mondo, ex atleta di judo, si terranno domani, martedì 31 agosto 2021, nella chiesa di San Giuliano, alle 15. In molti, sui social network, stanno chiedendo di rispettare il grave lutto che ha colpito la famiglia, evitando di impiegare l’istantanea di Mondo per le campagne di natura no vax. C’è poi chi, come evidenzia ancora “Messina Today”, ritiene che il caso dell’uomo presenti numerose analogie con la dipartita di un altro infermiere morto appena 20 giorni prima.
In riferimento a quel precedente, però, i medici non sembrano vacillare, tanto che non è stato segnalato nulla all’Aifa, né è stata condotta un’autopsia sulla salma. In quel caso, infatti, il malcapitato, a detta del direttore sanitario Giuseppe Trimarchi, era affetto da una vasculite, malattia estremamente rara che può avere conseguenze gravissime.