Con il progredire della campagna vaccinale anti covid, sono sorti nuovi problemi legati all’infezione, e fra le domande che molti si stanno porgendo ve ne è in particolare una: cosa devo fare se mi ammalo di covid dopo la prima dose del vaccino? Come specificato dal Corriere della Sera, allo stato attuale non esistono dati certi, studi e ricerche sul fenomeno, di conseguenza è difficile capire quanto lo stesso sia diffuso. Vi è comunque una certezza, ovvero, che chi si ammala dopo aver ricevuto la prima dose, lo fa in maniera asintomatica o comunque sviluppando una malattia lieve.
Qualche risposta comunque c’è, come ad esempio quella di Vittorio Demicheli, presidente del Comitato sorveglianza vaccini dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), che specifica: «Ci si ammala anche dopo la prima dose perché l’efficacia del vaccino non è istantanea. Come ogni cura, per fare effetto, richiede il suo tempo. Un tempo che varia anche da persona a persona. Possono volerci giorni o qualche settimana. Anche per questo si fa il richiamo (tranne che per Jonhson & Johnson che è monodose, ovviamente) ed è importante completare il ciclo rispettando i tempi previsti per i vari prodotti». Coloro che si ammalano dopo la prima dose, non riceveranno la seconda, come riferisce sempre Demicheli: «Non è indicato somministrare a queste persone la seconda dose vaccinale». Ovviamente se studi futuri sottolineeranno una scarsa durata dell’immunità, a quel punto bisognerà intervenire con eventuali dosi di richiamo.
COVID DOPO PRIMA DOSE DI VACCINO: “INFEZIONE AGISCE COME RICHIAMO”
«Si presume che un’infezione successiva alla prima dose – sottolinea ancora l’esperto – agisca come richiamo rendendo inutile il completamento del ciclo. Le nostre competenze continuano a migliorare con il passare del tempo e con la raccolta dei dati su ampi numeri di persone. Ad oggi sappiamo che l’immunità naturale data dalla malattia, quella che deriva a chi fa Covid-19, è buona». Nel caso in cui qualcuno infetto dopo la prima dose abbia comunque ricevuto la seconda dose, non c’è da temere: «Non si temono “reazioni eccessive” o effetti collaterali pericolosi sommando due dosi di vaccino all’infezione vera e propria (peraltro spesso asintomatica o con ben pochi sintomi), ma si è comunque deciso di saltare il richiamo per minimizzare il rischio ed evitare interferenze tra le risposte immunitarie». Demicheli ricorda infine a chi rivolgersi in caso di dubbi: «Il primo riferimento è rappresentato dai servizi vaccinale delle ASL dove operano professionisti esperti. In ogni regione esistono, poi, centri di riferimento specialistici cui vengono indirizzate le persone che presentano particolari problemi».