Ha fatto il giro del web la notizia delle due bambine di Piacenza sottoposte a infibulazione così come voluto dal padre. Purtroppo non si tratta degli unici casi di questo tipo a cui assistiamo, e soprattutto dall’inizio di quest’anno, nel piacentino, sono già decine i casi di infibulazione. Ma cerchiamo di capire più nel dettaglio in cosa consiste questa pratica barbara che di fatto mutila gli organi genitali. Viene praticata soprattutto sulle bambine e sulle donne, ma non è rara anche negli uomini nei ragazzi. In Italia si tratta di un atto vietato dal codice penale, anche se il reato è stato commesso all’estero, di conseguenza il genitore di cui sopra, rischia il carcere se venisse condannato.
Dal 2006 è stata introdotta a riguardo una legge specifica che punisce chi sottopone le bambine e le donne e all’infibulazione, con condanne che variano da un minimo di 4 fino ai 12 anni di carcere. Nonostante le origini molti antiche, si tratta purtroppo di una pratica ancora molto diffusa soprattutto in Africa, a cominciare dall’Egitto, dove di fatto l’infibulazione ha origini e dove ancora oggi, nonostante sia vietata per legge, fra l’85 e il 99% delle donne la subisce. La nazione dove la pratica è più diffusa resta comunque la Somalia dove ben il 98% del gentile sesso viene infibulato, praticamente qualsiasi bambina/donna.
INFIBULAZIONE, LA SOMALIA E’ “IL PAESE DELLE DONNE CUCITE”
L’antropologa de Villeneuve, proprio per questa triste quanto macabra usanza, ha definito la Somalia “le pays des femmes cousues”, che tradotto significa il paese delle donne cucite. Oltre ad essere un gesto barbaro, l’atto dell’infibulazione è molto pericoloso in quanto nella maggior parte dei casi non viene praticato da personale medico specializzato ma da semplici “comuni mortali”.
Inoltre, nella quasi totalità dei casi, avviene quasi sempre in ambienti non sterili che possono quindi creare infezioni e altre complicazioni. Ecco perchè non sono nuove notizie di infibulazioni andate storte con conseguenti ricoveri d’urgenza in pronto soccorso a causa di emorragie. Chiudiamo con un dato, eloquente, pubblicato dall’Oms lo scorso aprile: circa 200 milioni di donne hanno subito l’infibulazione o mutilazioni genitali, per una media di 3 milioni ogni anno, la maggior parte prima dei 15 anni di età.