Inflazione in crescita, la Banca centrale dei Regolamenti Internazionali BRI di Basilea, ha dichiarato in un comunicato emesso dal portavoce ufficiale, che il rischio di una crisi finanziaria resta molto elevato. Questo può essere contrastato solo con un’azione congiunta dei governi di aumentare le tasse e tagliare in modo significativo la spesa pubblica. Le dichiarazioni della banca, che opera anche come istituzione, riportate dal Financial Times, stanno avvertito i politici di non proseguire con un allentamento della pressione fiscale, perchè questo è stato alla base della causa che ha portato l’inflazione a livelli record e un innalzamento di tassi di interesse che non diminuisce.
Pertanto nel documento l’invito è quello di fare dietrofront e tornare ad un “consolidamento fiscale”, come fondamentale sostegno per la lotta all’inflazione. Inoltre “Ridurrebbe inoltre la necessità per la politica monetaria di mantenere i tassi d’interesse più alti per un periodo più lungo, riducendo così il rischio di instabilità finanziaria“. I banchieri centrali hanno anche affermato di essere “fiduciosi per il futuro, nella speranza di poter aumentare lo stimolo economico“.
Inflazione, BRI “Governi taglino spesa pubblica, mantenere potere d’acquisto”
Nel comunicato della Banca centrale che analizza i rischi, c’è preoccupazione per l’alto livello di inflazione, un problema però dal quale si sta uscendo, ma come dichiarato da Agustín Carstens, capo della BRI “L’ultimo miglio è tipicamente più difficile“. I banchieri hanno comunque colpevolizzato i governi di aver troppo allentato la pressione fiscale e aumentato la spesa pubblica, perchè se non lo avessero fatto, come si legge nel documento, la situazione potrebbe essere decisamente migliore.
A questo punto però, per scongiurare una crisi ulteriore, serve “agire tempestivamente“, perchè solo in questo modo si potrà “ripristinare una stabilizzazione dei prezzi, e mantenere il potere di acquisto dei cittadini“. L’accusa è stata soprattutto sulla spesa pubblica, come esempio è stato portato il fallimento dei fondi pensione in Usa e la crisi degli stessi fondi e dei titoli di stato nel Regno Unito. Dopo la crisi e il fallimento di molte banche, ora la “lotta ora deve essere comune, perchè l’onere sta ricadendo su molte spalle“.