La tempesta perfetta generata dalla pandemia, dal caro-energia e dall’aumento dei costi delle materie prime fa sentire i suoi effetti anche sul carrello della spesa. I dati che fotografano i prezzi al consumo relativi a gennaio – dice l’Istat – rivelano che il paniere composto dalle referenze di base necessarie alla vita quotidiana ha registrato un incremento del 3,2%. Un tasso di crescita significativo dunque, benché più basso rispetto all’indice generale, che segna un rialzo del 4,8%, spinto dalla fiammata dei beni energetici, protagonisti di un allungo del 38,6% su base tendenziale, ovvero rispetto allo stesso mese del 2021. E questo – dice Federdistribuzione – anche grazie all’impegno profuso dai retailer.
“Le aziende del comparto – afferma Carlo Alberto Buttarelli, Direttore Relazioni con la Filiera e Ufficio Studi di Federdistribuzione – stanno operando con grande responsabilità per cercare di contenere i rincari dovuti ai pesanti aumenti di costo che coinvolgono tutti i settori produttivi, sia nell’agroalimentare che nel non alimentare”.
Ma davanti ai numeri in campo, potrebbe non bastare. “I dati di gennaio – osserva Buttarelli – confermano la notevole incidenza dei beni energetici sull’incremento dell’inflazione, che cresce a tassi che non si vedevano da molti anni. L’effetto è molto rilevante sul sistema delle imprese e sulle famiglie, e rischia di compromettere la ripresa economica. Secondo una recente rilevazione che abbiamo condotto con Ipsos, il 43% degli italiani prevede infatti di dover ridurre i consumi a causa dell’aumento dei prezzi e uno su tre (35%) teme di non riuscire ad affrontare spese ordinarie”.
Da qui, dunque, la richiesta di mantenere alto l’interesse verso il tema: “Occorre tutelare il potere d’acquisto delle famiglie ed evitare pesanti ricadute sul livello dei consumi, che restano ancora sotto i livelli pre-Covid – dice Buttarelli -. Lo sforzo delle nostre imprese non consentirà di evitare che nei prossimi mesi si rilevi un ulteriore incremento dei prezzi sul carrello della spesa. L’impegno del nostro settore resterà forte, per difendere le famiglie e nel contempo per consentire a molte filiere produttive di poter sostenere gli incrementi di costo generati da aumenti diffusi dell’energia e delle materie prime a livello internazionale. Questa tensione sui costi perdurerà probabilmente per i prossimi mesi, mettendo sotto pressione il sistema delle imprese, ed è necessario che le istituzioni continuino a porre la dovuta attenzione a tutti i provvedimenti che possano alleviare le aziende e sostenere i consumi delle famiglie italiane”.
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