Ci sono casi in cui l’inflazione dilagante ha costretto alcuni proprietari ad incrementare il canone di locazione anche del 100%. Una situazione che ha gettato nello sconforto e sul lastrico i locatari che non hanno potuto nemmeno recedere dal contratto o cambiare abitazione. Si tratta di casi limite, perché sono pochi quei proprietari che a fronte del pericolo di morosità e della conseguente causa di sfratto abbiano deciso di incrementare di una simile percentuale l’importo di locazione dell’immobile. Naturalmente l’incremento del canone di locazione riguarda anzitutto coloro che non sono assoggettati alla normativa che concerne l’equo canone.
Inflazione: i casi in cui il proprietario può richiedere l’aumento del canone di locazione
Per poter richiedere l’aumento del canone di locazione è necessario che all’interno di un contratto vi sia espressamente inserita una clausola concernente l’aumento del canone. Inoltre è necessario altresì che questa clausola si riferisca all’eventualità di un incremento dell’inflazione. Nel caso aumenti l’inflazione infatti il proprietario che abbia provveduto preventivamente ad inserire questa clausola potrà richiedere un aumento del canone.
In questi casi il proprietario potrà richiedere addirittura gli incrementi del canone di locazione degli ultimi 5 anni.
Tuttavia richiedere l’incremento del canone di locazione ad un inquilino costituisce un elemento che incide fortemente sul suo budget e che potrebbe provocare morosità. Quindi la richiesta va valutata anche in base alla prestigio dell’ immobile e alla solidità economica dell’inquilino.
Inflazione: i casi in cui il proprietario non può richiedere alcun tipo di anticipo
Tutti i casi in cui il proprietario non ha inserito questa clausola, non potrà richiedere nessun tipo di incremento sul canone di locazione.
Chi invece intende procedere all’incremento del canone d’affitto potrà adeguarlo all’indice pubblicati dall’istat che riguardano l’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie agli impiegati:
- Per coloro che hanno sottoscritto un contratto di locazione a canone concordato potranno stabilire un incremento del 75% della variazione ISTAT;
- oppure in quelli a canone libero potranno richiedere il 100% della variazione Istat.