L’influenza australiana rappresenta uno dei principali pericoli per la salute nella stagione invernale 2022/2023, soprattutto quella dei bambini più piccoli, i quali, complice il lockdown legato alla pandemia di Coronavirus, non hanno mai avuto di interfacciarsi con i virus influenzali nella loro vita. Stando a quanto emerso fin qui dai rilievi medici, l’influenza australiana esordisce con febbre improvvisa (spesso alta), mal di testa, brividi, dolori muscolari, inappetenza, tosse, mal di gola e congestione locale. A questa sintomatologia, nei lattanti si aggiungono vomito e diarrea.



Il periodo d’incubazione del virus è di solito di 1-5 giorni e la durata della malattia nei più piccoli è variabile, anche se tendenzialmente occupa un arco temporale di 5-10 giorni. Come ogni influenza, anche l’australiana non va sottovalutata: il “Corriere della Sera” sottolinea che può dare vita a serie complicanze, fra cui polmoniti e miocarditi, frequenti soprattutto nei bambini che presentano fattori di rischio. Il consiglio, in casi del genere, è sempre uno: fare visitare il proprio figlio dal pediatra.



INFLUENZA AUSTRALIANA, LE TRE REGOLE DA OSSERVARE E I CONSIGLI DEI PEDIATRI

Per ciò che concerne ancora l’influenza australiana, i pediatri consigliano di tenere a casa i bambini fino a quando non sono completamente guariti, onde evitare che contagino anche i loro compagni di classe. Le tre regole di base, indicate dal “Corriere della Sera”, sono le seguenti: stare al caldo, far riposare, far bere e confortare il bambino. E l’antibiotico? “Non serve per curare l’influenza, ma per trattare eventuali sovrainfezioni batteriche che devono essere scoperte dal pediatra. Per alleviare i sintomi, tra cui la febbre, può essere utile la somministrazione di paracetamolo o ibuprofene e di lavaggi nasali in caso di raffreddore”.



Infine, capitolo vaccini contro l’influenza australiana: il siero tradizionale è un quadrivalente che contiene virus inattivati (cioè uccisi e frammentati), somministrato per via intramuscolare. Il vaccino con spray intranasale, spiega il “CorSera”, è sempre quadrivalente, “ma vivo attenuato. Contiene microrganismi vivi, però attenuati e resi innocui. Entrambi i vaccini sono efficaci e sicuri. L’indicazione su quale prodotto usare, se sotto forma di spray o di puntura, oltre che in base all’età (il vaccino spray è indicato nella fascia 2-6 anni) e alla disponibilità delle dosi, dipende dalla decisione del medico”.