Sono stati segnalati i primi casi di influenza australiana in Italia. Con l’arrivo dell’autunno è giunto anche il momento del “malanno di stagione” e per quest’anno gli addetti ai lavori sono particolarmente all’erta, visto che l’influenza australiana viene considerata particolarmente ostica, la più grave degli ultimi dieci anni secondo molti addetti ai lavori. Il picco dell’influenza è previsto come al solito nel periodo novembre/dicembre, spesso e volentieri in concomitanza con le feste, ma i primi virus influenzali sono iniziati a circolare già nelle ultime settimane, complice un abbassamento repentino delle temperature a settembre, che sono poi risalite negli ultimi giorni.
Il professor Massimo Andreoni, uno dei camici bianchi più autorevoli del nostro Paese, invita quindi a tenere la guardia alta, ricordando appunto il caso dell’Australia, dove ci sono stati ben 15 milioni di casi, e numerosi sono stati quelli ricoverati tenendo conto dell’aggressività dello stesso virus. Il professore dell’università Tor Vergata di Roma invita quindi ad essere pronti e a prepararci, tenendo conto che servono circa due settimane pre creare una immunità, ed è per questo che ha rinnovato l’invito alla vaccinazione contro l’influenza, soprattutto alle persone più fragili, leggasi bambini e anziani, ma anche coloro che soffrono di patologie croniche.
INFLUENZA AUSTRALIANA, LA SECONDA PIU’ AGGRESSIVA DELL’ULTIMO DECENNIO
Dicevamo a inizio pezzo del virus australiano, quello denominato H3N2, che è già stato segnalato diverse volte in Italia, e che, come ricorda Rai News, ha dato vita ad una delle influenze più gravi degli ultimi dieci anni nella terra dei canguri. Al momento i casi sono sporadici, non si può parlare ancora di epidemia, ma in ogni caso il temuto virus è giunto.
Anche per questo il professor Pregliasco, virologo della Statale di Milano e direttore sanitario dell’ospedale Galeazzi, ha rinnovato l’invito alla vaccinazione, precisando che per la stagione 2024-2025 ci si attendono 15 milioni di casi in Italia fra virus influenzali, covid e altri virus respiratori, di conseguenza un numero di pazienti molto importante che metterà ovviamente a dura prova il personale sanitario del nostro Paese (che tra l’altro sciopererà il prossimo 20 novembre contro la manovra).
INFLUENZA AUSTRALIANA, VIRUS ANCHE IN LOMBARDIA
Il virus australiano è stato individuato anche in Lombardia, ha proseguito il virologo, una variante che può dare numerosi casi e che quest’anno circolerà assieme al virus H1N1, una variante che invece è senza dubbio più blanda.
Il professor Andreoni ha ricordato che sta continuando a circolare anche il covid, che da inizio anno ha causato la morte di 2.700 persone circa, e che andrà quindi ad unirsi all’influenza, e proprio per questo il suo consiglio è quello di vaccinarsi contro entrambi i virus, tenendo conto che si può fare il doppio vaccino nella stessa seduta, una comodità che dovrebbe quindi indurre gli scettici a proteggersi. Al momento non vi sono ancora i dati ufficiali relativi ai casi di influenza, ma secondo Pregliasco dovremmo essere attorno ai 200mila casi a settimana, quindi ben al di sotto del picco di fine anno.