L’epidemia di influenza aviaria preoccupa sempre di più la comunità scientifica internazionale. Dopo la trasmissione a diverse specie di uccelli selvatici, ora il virus è passato a colpire i gabbiani. Come riportato anche da Quotidianosanità, si sono verificate “morti in massa” di esemplari affetti da aviaria che potrebbero rappresentare un rischio anche per gli esseri umani. Non solo, si teme anche un nuovo passaggio ai polli domestici, vista l’integrazione dei gabbiani nei territori urbani e nelle campagne circostanti.
La mortalità di massa è stata osservata in particolar modo nei Paesi Bassi, in Belgio, in Francia e in Italia. Da un rapporto del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie è emerso che il virus è mutato, coinvolgendo più specie e arrivando anche a contagiare alcuni mammiferi. Questo rappresenta un potenziale rischio alto per tutti gli animali, ma anche per le persone, soprattutto per i lavoratori che operano in vicinanza di aree frequentate da gabbiani e a contatto con uccelli in generale.
Influenza aviaria ed epidemia gabbiani, l’OMS: “Alzare allerta anche per umani”
Dall’elevato tasso di mortalità dei gabbiani del nuovo ceppo di influenza aviaria, l’Europa ha lanciato l’allarme per altre specie animali. In special modo, il virus potrebbe coinvolgere allevamenti di visoni, come già successo in passato, ma anche maiali e polli. Questo potrebbe compromettere lo stato di allerta che a breve, come detto dall’Organizzazione mondiale della Sanità, sarà innalzato da basso a basso-moderato anche per gli esseri umani. Da un comunicato infatti, “si invitano tutti i Paesi ad innalzare il livello di allerta sull’arrivo di una nuova pandemia di influenza nella popolazione umana sostenuta da un virus di origine aviare“.
Infezioni nell’uomo sono già state segnalate anche in Europa, ma fortunatamente restano sporadiche. I contagi sono riferiti a personale che lavorava a stretto contatto con pollame morto a causa del virus e che non aveva adottato le corrette precauzioni di sicurezza per evitare l’infezione. Il rischio quindi è moderato e, vista la situazione che ha coinvolto i gabbiani, l’ECDC avverte e raccomanda “l’uso appropriato dei dispositivi di protezione individuale in caso di contatto con gli uccelli. Le persone esposte a uccelli o mammiferi infetti dovrebbero essere testate e seguite, al fine di identificare tempestivamente potenziali casi di trasmissione“.