L’allarme per l’influenza aviaria spinge il mondo verso i vaccini per gli uccelli. Un argomento più volte dibattuto in passato e che ora più che mai sembra a un passo dalla concretizzazione. Come spiega il quotidiano “The Jerusalem Post”, sempre più governi in tutto il mondo stanno riconsiderando la loro opposizione ai vaccini, dato che l’abbattimento degli uccelli o i lockdown non sono riusciti a impedire che l’influenza aviaria tornasse a decimare gli allevamenti commerciali. Peraltro, oltre al costo dell’abbattimento di milioni di polli, anatre, tacchini e oche, tra gli scienziati e i governi cresce anche il timore che, se il virus diventa endemico, crescano le possibilità che muti e si diffonda all’uomo.



“Ecco perché tutti i Paesi del mondo sono preoccupati per l’influenza aviaria”, ha dichiarato il ministro dell’Agricoltura francese, Marc Fesneau. “Non c’è motivo di farsi prendere dal panico, ma dobbiamo imparare dalla storia su questi argomenti. È per questo che stiamo studiando le vaccinazioni a livello globale”, ha aggiunto. La maggior parte dei produttori di pollame si è opposta ai vaccini contro l’influenza aviaria per il timore che potessero mascherarne la diffusione e colpire le esportazioni. Tuttavia, dall’inizio dello scorso anno, l’influenza aviaria ha devastato gli allevamenti di tutto il mondo, causando la morte di oltre 200 milioni di volatili, come evidenziato dall’Organizzazione Mondiale per la Salute Animale (OMS).



INFLUENZA AVIARIA, SI VA VERSO I VACCINI PER GLI UCCELLI? LA SITUAZIONE

Il Messico, ha evidenziato “The Jerusalem Post”, ha iniziato le vaccinazioni di emergenza lo scorso anno, mentre l’Ecuador ha dichiarato questo mese di voler vaccinare più di due milioni di uccelli. La Francia è sulla buona strada per iniziare a vaccinare il pollame a settembre, prima che gli uccelli selvatici in migrazione, tornando, possano infettare gli allevamenti. L’Ue, nel frattempo, ha concordato l’anno scorso di attuare una strategia di vaccinazione nei 27 Stati membri e Bruxelles ha normalizzato le regole di vaccinazione del pollame, che entreranno in vigore il mese prossimo.



Nell’ambito della strategia europea, la Francia sta effettuando test sui vaccini contro l’influenza aviaria sulle anatre, che sono molto ricettive al virus e rimangono asintomatiche per molti giorni, aumentando il rischio di trasmissione ad altri allevamenti. I Paesi Bassi stanno testandoli sulle galline ovaiole, l’Italia sta facendo lo stesso con i tacchini e l’Ungheria con le anatre Pekin; i risultati della sperimentazione europea sono attesi nei prossimi mesi. La francese Ceva Animal Health, una delle principali aziende che sviluppano vaccini contro l’influenza aviaria, ha dichiarato che i primi risultati sono “molto promettenti”. Ceva ha svelato quindi di avere utilizzato per la prima volta nei vaccini somministrati ai polli la tecnologia mRNA, già impiegata nella recente pandemia di Covid.