L’influenza stagionale sta lasciando un lungo strascico, con aumento dell’incidenza di contagi avvenuto durante le feste natalizie e ricoveri, tanto che qualcuno ha parlato di emergenza sanitaria. Il commissario straordinario dell’Istituto Superiore della Sanità, il professor Rocco Bellantone però, non è della stessa opinione e in un’intervista rilasciata a La Repubblica, ha dichiarato che in realtà la situazione non è affatto straordinaria.
Si sta infatti assistendo ad un naturale picco che normalmente avviene a causa del virus durante la stagione invernale, aggravato probabilmente dal fatto che in circolazione c’è anche il Covid, e data la difficoltà senza specifici test di riconoscere di quale infezione si tratti, i due virus si sono sovrapposti. C’è però stato qualche problema in più nella gestione dei contagi e delle conseguenze, per vari motivi. Tra i principali, la bassa incidenza del numero dei vaccinati e la durata del virus influenzale, che lascia astenia e spossatezza anche fino a 4 settimane dopo l’infezione, per cui sono aumentate le ospedalizzazioni degli anziani.
Bellantone (Iss), “Non è emergenza influenza, ma c’è stato un fallimento della campagna vaccinale”
Il commissario straordinario Iss Rocco Bellantone, ha dichiarato a La Repubblica che quest’anno l’influenza ha creato più strascico perchè circolano ceppi che durano più a lungo. Inoltre l’altro problema è stato il fallimento della campagna vaccinale, per il quale però il professore sottolinea che la responsabilità non è stata del Ministero, ma delle Regioni. Che avevano il compito di promuovere la prevenzione distribuendo le dosi ed informando i cittadini, aggiungendo: “Si da sempre la colpa al Ministero ma non dimentichiamoci che la sanità è in mano alle Regioni“.
Indubbiamente una delle cause del fenomeno è quella di una certa “stanchezza vaccinale“, visto che la popolazione è chiamata sempre più spesso ad effettuare dosi per moltissime malattie, e alla fine sceglie di non fare nulla. Tuttavia, secondo Ballantone questo è un grave errore, perchè senza vaccino non è possibile rallentare il contagio e quindi diminuire anche i ricoveri e le complicazioni nei pazienti fragili. L’augurio per il futuro, in vista del suo incarico da presidente infine è quello di una maggiore collaborazione con gli enti regionali per coordinare l’osservatorio e soprattutto migliorare i livelli di ricerca e prevenzione.