Nel corso della puntata di ieri di Che Tempo Che Fa, si è parlato di influenza e di covid con il professor Burioni in studio e con il professor Villani, pediatra del Bambino Gesù di Roma, in collegamento: “Per due anni non abbiamo avuto l’influenza – ha spiegato il medico del San Raffaele – ciò che è accaduto è qualcosa che non ha precedenti nella medicina. I tanti casi sono dovuti alla minore reattività del nostro sistema immunitario, che per due anni non ha visto il virus, ma abbiamo il vaccino. E’ tardi per vaccinarvi ma non è mai troppo tardi, meglio tardi che mai, vacciniamoci tutti e in particolare chi è fragile, anziano”. Quindi Burioni ha introdotto il collega, il professor Villani: “E’ la persona più adatta per dirci come affrontare l’influenza quando colpisce i bimbi”. Il medico del Bambino Gesù ha spiegato, soffermandosi appunto sull’influenza che colpisce i più piccoli: “Per proteggersi è importante vaccinarsi, è possibile farlo anche per i bimbi dai 6 mesi in poi, e questa è la migliore protezione”.
“L’influenza – ha proseguito – colpisce anche e soprattutto bimbi, può dare sintomi anche importanti e di sicuro è una malattia che preoccupa i genitori ed è vero che in questo periodo di picco il numero di accessi al pronto soccorso è significativamente aumentato. L’invito ai genitori è di vaccinare i bimbi, se l’influenza desta preoccupazione da portare il bimbo al pronto soccorso è bene provenire. Ci sono fattori di rischio per soggetti con comoborbità: se i bimbi hanno una malattia come una cardiopatia o del sistema immunitario, sono soggetti a rischio anche di forme importanti. Conta anche l’età dei bimbi, nei primi mesi di vita sono più esposti al rischio complicanze”. Sui sintomi dell’influenza il professor Villani ha spiegato: “Febbre anche sopra i 39 gradi e per più giorni, naso che cola, tosse, a volte anche difficoltà respiratoria, e anche disturbi all’apparato gastrointestinale. Uno dei rischi per i bimbi è che possano disidratarsi, è importante che il bimbo beva e serve curarli farmaci antipiretici. Non conta quanti giorni un bimbo ha la febbre – ha poi specificato – ma contano le condizioni generali del bimbo”.
VILLANI SULL’INFLUENZA: “L’ANTIBIOTICO”, POI BURIONI SUL COVID
Infine sugli antibiotici: “L’antibiotico non va usato nell’influenza a meno che lo consigli il medico. Come negli adulti anche nei bimbi l’influenza può rappresentare l’accesso ad altri germi. In condizioni usuale no antibiotico. Inoltre – ha concluso – i bimbi appena sfebbrati non devono essere reimmesi subito nel loro circuito normale ma rispettare la convalescenza”. Burioni ha poi parlato del covid, fotografando la situazione attuale: “Non dobbiamo focalizzarci molto sui numeri, ormai il dato dei contagi non è particolarmente affidabile, molti si fanno diagnosi da soli e non lo comunicano. Il virus circola ancora, questo ci deve preoccupare, e fa anche un numero alto di morti, più di 600 a settimana. Stiamo cominciando fortunatamente a capire chi sono queste persone che muoiono, ad esempio i non vaccinati hanno un tasso di mortalità superiore di dieci volte ai vaccinati, sarebbe interessante sapere quante di queste persone sono curate”.
“Dobbiamo andare verso la normalità – ha proseguito Burioni a Che Tempo Che Fa – e per fortuna questo virus è meno pericoloso ma ancora pericoloso per i fragili che dovrebbero utilizzare tutti i mezzi a disposizione, come i vaccini. C’è un po’ di calo d’attenzione, la quarta dose non viene fatta, forse i farmaci non vengono prescritti a dovere e se noi vogliamo tornare alla normalità dobbiamo pagare il prezzo più basso possibile al virus. C’è un dato importante – ha concluso – quello della mortalità in eccesso, non è facile da calcolare ma nel settembre scorso, calcolato da Eurostat, è stata del 7% in Italia: siamo disposti a pagare questo prezzo? Dobbiamo fare di tutto per abbassarlo il più possibile e serve un po’ di cautela”.