Ha fatto scalpore la notizia di un uomo di 50 anni che, in assenza di altre patologie, per una influenza è dovuto rimanere per oltre due settimane intubato in ospedale per difficoltà respiratorie. Una influenza poi che lo ha colpito nel mese di settembre, quando la stagione influenzale è ben lontana dal cominciare. Generalmente, come ci ha spiegato il professor Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario della Fondazione Istituto “Sacra Famiglia” di Cesano Boscone  e membro dell’European Influenza Surveillance Scheme, E.I.S.S., si sovrappone alla stagione invernale, il cui clima determina l’insorgere del virus: “A causare l’influenza sono principalmente 3 diversi tipi di virus e sono classificati come A, B, C. Ogni famiglia sottende più isoforme, nel caso di H3N2 che appartiene alla A”. Ed è proprio questo ultimo virus, ci ha detto ancora il professore, a determinare l’influenza di questo inverno, particolarmente aggressiva. “Casi come quelli del signore ricoverato per venti giorni all’ospedale di Udine ci sono sempre stati, benché associata all’inverno l’influenza può colpire in qualunque momento, basta un semplice sbalzo termico. La peculiarità di questo caso dipende dal fatto che il servizio sanitario ha sviluppato capacità diagnostica maggiormente tempestiva, facendo sì che certi fenomeni vengano individuati meglio e prima, le cui cause rimanevano invece un po’ generiche. I casi gravi nel virus influenzale ci possono essere non solo nei cosiddetti soggetti a rischio come gli anziani e persone con problemi respiratori e cardiaci. Anche in un soggetto sano il virus può causare problemi”. Si parla per quest’anno di un virus particolarmente aggressivo, dobbiamo preoccuparci? “Ho dato personalmente una specie di allarme, anche se molto dipenderà dall’andamento meteo. Abbiamo previsto sei milioni di casi nella popolazione italiana, persone che si ammaleranno di influenza. Aggravata dalla presenza del virus H3N2 che comporterà probabili complicanze nei soggetti a rischio con attacchi batterici e possibili casi di polmonite”. Pregliasco aggiunge che non c’è bisogno di preoccuparsi particolarmente nonostante le previsioni perché, dice, lo scorso anno si erano fatte previsioni molto basse e invece è stata una delle stagioni peggiori, con oltre otto milioni di persone colpite. Il motivo è stato “il grande freddo e quindi si sono registrati più casi. Quest’anno invece le condizioni climatiche sembrano migliori, ma abbiamo appunto questa variante del virus influenzale classico”. Si teme l’esempio australiano, dove l’influenza ha colpito in modo molto forte: “Le previsioni le facciamo sull’andamento nell’emisfero australe, da cui poi il virus si diffonde fino a noi, per questo possiamo parlare di virus aggressivo”.



INFLUENZA, UN ITALIANO SU QUATTRO NON SI VACCINA

Nonostante le continue raccomandazioni, solo un italiano su quattro si vaccina contro l’influenza: “Questo dato riguarda le persone over 65, comunque il dato reale è che tra gli anziani il 50% risulta vaccinato. Il dato invece è molto più basso per quello che riguarda la popolazione generale, dette le età, dove solo il 15% si vaccina. In Lombardia comunque, dove le vaccinazioni cominciano il prossimo 28 ottobre, sono state prenotate 900mila dosi di vaccinazione antinfluenzali”. Nel caso dell’influenza di quest’anno viene raccomandato a tutti di vaccinarsi? “Oltre le cosiddette categorie a rischio, gli over 65 e gli under 2 e le donne in stato di gravidanza, solo i soggetti a rischio con patologie respiratorie. Ma è comunque un buon indice di civiltà, perché non ammalarsi permette di evitare l’assenteismo al lavoro, un risparmio delle spese mediche e la protezione dei familiari dal rischio di ammalarsi”. In vista del ritorno dell’ora legale il prossimo weekend, chiediamo infine al professor Pregliasco il suo consiglio: “Il ritmo circadiano, quel ritmo che è caratterizzato da un periodo di 24 ore, come il ritmo veglia-sonno, la variazione della temperatura corporea e altri parametri legati al sistema circolatorio subirà ovviamente degli sbalzi rispetto al percorso naturale determinando in molti cassi irritabilità, mancanza di concentrazione e difficoltà a prendere sonno”. Non è necessario rivolgersi a soluzioni mediche? “No, sono problematiche che via via si compensano, fastidi che si risolvono da soli. Per uno sbalzo di una sola ora non è necessario ricorrere a medicinali. Quello che ne risente è infatti il cosiddetto orologio biologico, che è influenzato dalla risposta di fase alla luce. L’illuminazione richiesta varia da specie a specie, nel caso dell’uomo per ottenere l’azzeramento dell’orologio biologico ne viene richiesta una diminuzione abbastanza estesa”.

Leggi anche

ALZHEIMER/ Non si guarisce, ma c’è una battaglia che offre nuove opportunità di vita“Chi non mangia carne assume cibi ultraprocessati”/ Lo studio che “allerta” vegani e vegetariani