L’influenza è già comparsa in Italia e non era mai accaduto prima. Come sottolineato dai principali organi di informazione online, a cominciare da TgCom24.it, tre pazienti con il virus influenzale sono stati registrati presso l’ospedale policlinico Sant’Orsola di Bologna, precisamente due ragazzini e un bambino di tre anni. Inoltre è stato individuato per la prima volta dopo dieci anni di assenza il virus Usutu in un ottantenne di Reggio Emilia, un’infezione aviaria originaria dell’Africa che è considerata molto rara nell’uomo.
“Non era mai successo di identificare casi di influenza in questo periodo” le parole di Tiziana Lazzarotto, direttrice del reparto Microbiologia del Policlinico: “I contagiati – ha spiegato la dottoressa ai microfono de Il Resto del Carlino – sono un bambino di tre anni e due ragazzi, uno di 18 e l’altro di 28 anni: non si tratta di casi collegati. Sono arrivati in ospedale con problemi di natura respiratoria e uno dei due adulti ha sviluppato anche una polmonite”.
INFLUENZA A BOLOGNA: “SOLITAMENTE ARRIVA FRA OTTOBRE E NOVEMBRE”
I tre pazienti sono stati subito sottoposti a tampone anti covid, e dopo essere risultati negativi, sono stati ulteriormente visitati dal personale sanitario dell’ospedale felsineo facendo emergere il virus influenzale: “Abbiamo prima identificato il virus di tipo A e poi abbiamo tipizzato il ceppo H3N2, lo stesso che circolava anche durante la stagione 2021-2022”.
Solitamente l’influenza compare attorno al mese di ottobre-novembre, ma mai ai primi di settembre, di fatto ancora in piena estate: “l’influenza – spiega ancora la direttrice – era circolata principalmente tra febbraio e aprile, con ritardo rispetto al classico periodo che va generalmente da ottobre-novembre, con picco tra gennaio e febbraio, e poi il calo tra marzo e aprile”. In merito al virus Usutu, invece, in Emilia Romagna è ricomparso dopo un decennio di assenza: “Lo abbiamo identificato nel nostro laboratorio del Creem, il Centro di riferimento regionale per le emergenze microbiologiche, in un ottantenne di Reggio Emilia”, spiega ancora Lazzarotto.