Il primo caso grave di influenza registrato ad Udine su un uomo di 50 anni, senza altre patologie, finito in rianimazione per l’aggressività del virus ha creato non poca preoccupazione rispetto all’arrivo di una stagione invernale che potrebbe creare complicanze importanti anche alle persone sane, soprattutto a quelle non vaccinate. A Parma, come sottolineato dall’ANSA, il 25 settembre scorso era stato isolato il primo virus influenzale di stagione da un tampone faringeo di una bambina di 6 anni ricoverata d’urgenza nel reparto di pediatria generale. Ma nel frattempo, in attesa che l’epidemia influenzale faccia ufficialmente la sua comparsa, in questo inizio d’autunno le cosiddette forme parainfluenzali caratterizzate da tosse, raffreddore, dolori muscolari e articolari hanno già messo a letto 150mila persone in tutta Italia. (agg. di Dario D’Angelo)



INFLUENZA, PRIMO CASO GRAVE AD UDINE

Una degenza durata ben venti giorni, quella che ha subito un uomo di 50 anni di Udine, colpito a settembre da semplice influenza. Nessun’altra patologia, ma le conseguenze batteriche hanno obbligato i medici a intubarlo per oltre due settimane. Adesso sta bene, ma secondo la Società italiana di terapia antinfettiva, è la dimostrazione che il virus influenzale che come ogni anno in questo periodo comincia a colpire è più aggressivo e con complicazioni anche in persone sane. Non solo gli anziani e i bambini come sempre, dunque. La Società raccomanda quindi l’importanza della vaccinazione antinfluenzale universale per tutti.



INFLUENZA, VACCINO UNIVERSALE

Se questi sono i segnali, con una prima diagnosi già alla fine di settembre, e se si ripeterà lo scenario registrato in Australia e altre parti del mondo, andremo incontro a una stagione influenzale particolarmente aggressiva, con circolazione di virus influenzali molto diversi: H3N2, come nel caso in questione, H1N1,virus B”, ha spiegato Matteo Bassetti, professore ordinario di Malattie infettive presso l’Ospedale San Martino di Genova e Presidente della Società italiana di terapia antinfettiva. Non esiste dunque, ha ribadito, “categoria di soggetti risparmiata dalle potenziali complicanze dell’influenza”. Meno di un italiano su quattro invece si vaccina contro l’influenza, vaccino che, lo ricordiamo, è gratuito per le categorie a rischio (persone con più di 65 anni e bambini sotto ai 2 anni e persone immunodepresse) mentre costa 15 euro per tutti gli altri.

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