INFORTUNIO CHUKWUEZE: MILAN, TEGOLA PER PIOLI

Un’altra tegola per il Milan, l’infortunio di Samuel Chukwueze: come se non bastasse la doppia squalifica di Mike Maignan e Theo Hernandez, nel big match di domenica sera contro la Juventus la squadra rossonera perderà anche l’esterno nigeriano. Come riportato dalla nota della società, Chukwueze ha riportato una lesione al bicipite femorale sinistro: dunque un infortunio molto simile a quello che ha colpito Victor Osimhen, anche per Chukwueze si è trattato di uno stop nel corso della sosta per le nazionali.



Avrebbe dovuto giocare con la Nigeria contro il Mozambico, ma non ha potuto farlo: rientrato a Milanello, gli è stata diagnosticata la lesione. Ora, analizzando questo infortunio, certamente bisogna dire che l’ex Villarreal fino a questo momento non è stato tra i principali protagonisti del Milan: ha giocato un totale di 290 minuti tra Serie A e Champions League, titolare soltanto due volte (contro Newcastle, sostituito dopo 61 minuti, e Cagliari quando è rimasto in campo per 69 minuti), non ha ancora contribuito con gol o assist e a oggi possiamo dire che sia stato, tra gli acquisti estivi di spicco, il meno brillante con la maglia rossonera.



LE PARTITE CHE SALTERÀ CHUKWUEZE

Tuttavia l’infortunio occorso a Chukwueze toglie a Stefano Pioli un’opzione per le rotazioni: un mese di stop significa rientrare dopo la sosta di novembre e saltare le partite contro Juventus, Napoli, Udinese e Lecce in campionato e la doppia sfida al Psg in Champions League. Una tegola non da poco: contro friulani e salentini per esempio Chukwueze sarebbe potuto essere mandato in campo come titolare per far rifiatare i big, ma in certe gare avrebbe potuto rappresentare un’opzione in corso d’opera. Dunque saranno chiamati agli straordinari Christian Pulisic e Rafael Leao, potrebbe magari avere più minuti Noah Okafor (che però sarebbe il sostituto di Olivier Giroud) e forse verrà dato spazio al giovane Luka Romero, autore di un ottimo precampionato prima di sparire dai radar di Pioli, con la miseria di 21 minuti – tutti in un’unica presenza – in Serie A.

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