In Inghilterra il 25% della popolazione con più di 12 anni ha ricevuto la terza dose del vaccino. È questo, secondo le autorità inglesi, il fattore che sta evitando al Paese di essere messo in ginocchio dalla nuova ondata del Covid-19. Ad annunciarlo è stato il Ministro della Sanità, Sajid Javid, il quale ha rassicurato i suoi concittadini in merito al fatto che il Natale sarà sereno, senza restrizioni severe.



“I dati attuali non mostrano alcun segnale di una necessità di cambiare direzione”, ha detto – come riportato dal Corriere della Sera – il ministro Javid. Non ci sarà dunque la reintroduzione delle mascherine, né tantomeno il ricorso al Green Pass o alla vaccinazione obbligatorio. Nessuna ulteriore restrizione è in programma. “Non penso che sia qualcosa che considereremo mai. Fare il vaccino dovrebbe essere una scelta informata: se la gente è un po’ riluttante, dovremmo lavorare con loro e incoraggiarli”, ha aggiunto.



Inghilterra, 25% della popolazione ha fatto terza dose: le differenze con gli altri Paesi

Se da un lato in Inghilterra il 25% della popolazione che può essere vaccinata ha già fatto la terza dose, dall’altro lato nei paesi dell’Europa la situazione è molto diversa. In media la percentuale di coloro che hanno aderito al booster è pari a circa il 6%. Secondo gli esperti, tuttavia, ciò non è sufficiente a spiegare il motivo per cui Governi come quelli di Germania Austria stiano facendo ricorso a nuovi lockdown, mentre nel Regno Unito la situazione è tranquilla.

John Bell, professore di medicina a Oxford, secondo quanto riporta il Corriere della Sera, ritiene piuttosto che la strategia corretta per evitare i rischi dell’inverno sia stata quella di correrli in estate. “Il vasto livello di circolazione della malattia potrebbe averci fornito una protezione a lungo termine”, ha spiegato. “Si può argomentare che l’esposizione al virus ora stia pagando i suoi dividendi, perché abbiamo molte persone che hanno avuto una infezione naturale”. L’Inghilterra, in sostanza, avrebbe imparato a convivere con il Covid-19.