Neanche aver vaccinato oltre un milione di persone in poche settimane è bastato. Il terzo lockdown in Inghilterra, annunciato ieri sera da Boris Johnson con un discorso alla nazione, ufficialmente dovrebbe durare fino almeno a metà febbraio. Ma è proprio in quell’avverbio, “almeno“, che si nasconde la possibilità che la chiusura totale vada avanti fino a primavera. Potrebbero infatti servire diverse settimane per placare la violenza di un virus che, complice la mutazione in quella che è stata ribattezzata “variante inglese“, ha prodotto una maggiore contagiosità, rendendo di fatto inutili le restrizioni già in vigore nel Regno Unito da tempo. A chiarire l’impossibilità di indicare una data precisa è stato Michael Gove, numero 3 del governo di BoJo, che ha spiegato: “Il Paese sta per affrontare alcune settimane “molto difficili” e non può fornire una data precisa su quando saranno revocate le restrizioni“.



LOCKDOWN INGHILTERRA FINO A PRIMAVERA?

Sempre Michael Gove ha spiegato chiaramente come la strategia messa in campo dal governo Tory sia quella di guadagnare tempo con un lockdown totale mentre si procede a tutta velocità con le vaccinazioni: “Il governo sta facendo tutto il possibile per garantire la vaccinazione il più rapidamente possibile e aiutare così la popolazione più vulnerabile, ma occorreranno ancora molte settimane. Più il programma delle vaccinazioni sarà efficace, più sarà facile abolire le restrizioni… a marzo“, ha detto, “tradendo” di fatto la possibilità che il periodo di confinamento possa durare oltre la metà di febbraio. Un concetto ribadito poco dopo: “Saremo in grado di vedere i progressi fatti e speriamo di essere in grado di allentare a poco a poco le restrizioni ma non possiamo garantire con certezza che saremo in grado di revocare le restrizioni nella settimana che inizia dal 15 al 22 febbraio“.

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