Non può dirsi frequente il caso in cui sia un magistrato a ritrovarsi dall’altra parte della ‘barricata’ scontando una pena. Ma questo ‘trend’ non sembra dipendere tanto dall’integrità del mondo giudiziario quanto dal fatto che difficilmente un magistrato che sbaglia paga. E invece un ex procuratore facente funzioni di Aosta si è ritrovato ad essere condannato ma senza essere colpevole. Insomma, anche un magistrato può finire nel circolo vizioso della ‘mala giustizia’, ma questo errore giudiziario costerà parecchi soldi allo Stato.



Come riporta Il Dubbio al magistrato rimasto vittima della macchina della giustizia italiana spetterà un indennizzo complessivo per ingiusta detenzione pari a 48 mila euro. Ed è proprio l’aspetto economico a far più notizia, perchè si tratta di un risarcimento ben 7 volte superiore alla media. Un vero e proprio record.



INGIUSTA DETENZIONE: I FATTI E I CALCOLI DELLA ‘MODICA’ CIFRA DI INDENNIZZO

L’ex procuratore di Aosta era stato accusato di una serie di reati: induzione indebita a dare o promettere utilità, rivelazione di segreto d’ufficio e favoreggiamento. Il procedimento penale, conclusosi con una pronuncia di condanna a suo carico, gli è costato due mesi di arresti domiciliari (61 giorni per esattezza) nel 2017. Già dall’ottobre 2021 era però stato assolto, lasciandosi quindi alle spalle quel brutto capitolo della sua vita.

Essendo stato però prosciolto da ogni capo di accusa gli spettava un indennizzo. Il responso è arrivato solo il 7 agosto 2024 dalla Corte d’appello di Milano, sezione quinta. La pronuncia sull’indennizzo è diventata definitiva lo scorso 17 settembre senza che la Procura Generale facesse ricorso. Ma a conti fatti, 48 mila euro di risarcimento equivalgono non a circa 117 euro per ogni giorno di arresti domiciliari come solitamente siamo abituati ad assistere, portando ad una somma poco superiore ai 7mila euro. In questo caso, per qualche ragione non nota, essendo la vittima un magistrato, ogni giorno di mancata libertà è valsa 800 euro. Una giustizia, insomma, che ancora una volta lascia l’amaro in bocca.