L’adesione dell’Ucraina all’Unione Europea non convince tutti. Non solo l’Ungheria di Orbán: anche l’Austria sembra ora poter ostacolare il percorso agevolato di adesione dell’Ucraina all’UE. A dirlo chiaramente è stato il cancelliere austriaco Karl Nehammer, che si è opposto alla “procedura rapida” per l’adesione di Ucraina e Moldavia all’Ue. “Noi sosteniamo una piena solidarietà e supporto all’Ucraina ma allo stesso tempo vogliamo vedere un approccio che sia equo e chiaro per tutti i Paesi membri” ha affermato.



Parole condivise anche dal ministro per gli Affari Ue austriaca Karoline Edtstadler a margine del Consiglio Affari generali: “Quando parliamo dei negoziati per l’adesione notiamo che ci sono standard differenti quando si parla di Ucraina e Moldova e quando si parla di Bosnia” ha spigato. Per Edtstadler “se iniziamo i negoziati per l’Ucraina e la Moldavia allora devono iniziare anche per la Bosnia“. Dunque, da parte dell’Austria la richiesta è chiara: procedure accelerate ok, ma non solamente per l’Ucraina.



Ingresso Ucraina nell’UE: la posizione dell’Austria

Il cancelliere austriaco Nehammer ha osservato che presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen non ha tenuto consultazioni prima di annunciare i negoziati sull’adesione dell’Ucraina, spiega Il Giornale. “In generale, l’Austria continua a seguire la linea dell’Ue quando si tratta di solidarietà con l’Ucraina, ma senza violare la sua neutralità” ha spiegato ancora Nehammer. Non è la prima volta che Vienna prende le distanze da Kiev: già lo scorso anno l’Austria fu l’unico Paese europeo, insieme all’Ungheria, a decidere per lo stop all’invio di forniture militare limitandosi al sostegno ai profughi.

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