Si continua a parlare di Nino Di Matteo e della vicenda che aveva fatto imbarazzare il ministro Bonafede proprio dopo le rivelazioni del primo a Non è l’Arena. In collegamento con la trasmissione, Antonio Ingroia è intervenuto spiegando: “Io credo che il ministro Bonafede, in buona fede abbia pensato di individuare in Di Matteo come suo stretto collaboratore da nominare al Dap. Sarebbe stato l’uomo giusto al posto giusto”. Ingroia però, pur non essendo più magistrato ha anche rivelato ieri in diretta di essere stato messo al corrente dallo stesso Di Matteo del dietrofront compiuto da Bonafede: “Mi aveva rivelato tutta la sua amarezza dopo questo improvviso dietrofront incomprensibile del ministro e me l’aveva raccontato esattamente negli stessi termini che ve lo ha raccontato nella telefonata. Direi che non c’è dubbio che è successo qualcosa”, ha proseguito ancora fornendo il suo punto di vista nel corso della trasmissione di Massimo Giletti. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
INGROIA, INTERVENTO A NON E’ L’ARENA
L’ex Procuratore aggiunto di Palermo, Antonio Ingroia, è intervenuto ieri in collegamento con la trasmissione Non è l’Arena, in onda su La7. L’argomento nel corso del suo intervento è legato al caso del pm Nino Di Matteo, che proprio da Giletti nelle passate settimane dichiarò di aver ricevuto da Bonafede la proposta per il ruolo di capo del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, salvo poi un passo indietro dello stesso ministro. Nella trasmissione di Massimo Giletti, Ingroia ha commentato: “Chi è Palamara? Palamara è colui il quale ha cercato di ostacolare in tutti i modi la nostra indagine. Era stato indicato dal presidente Napolitano come possibile ambasciatore per cercare di concludere la contrapposizione tra Quirinale e Procura di Palermo”. Quindi ha proseguito: “Il motivo per cui viene fatto fuori Di Matteo in questo circuito ha a che fare con le indagini di cui si è occupato”.
INGROIA COMMENTA IL CASO DI MATTEO
Secondo il magistrato Ingroia, nel ruolo di capo del Dap Di Matteo “avrebbe potuto far saltare qualsiasi prospettiva di trattativa”. Avendo tirato in ballo Napolitano, il padrone di casa del programma di La7, Massimo Giletti, è intervenuto precisando: “Noi dovremmo dare al suo avvocato o a qualsiasi persona voglia intervenire la possibilità di replica”. Restando sempre sul caso Di Matteo, Ingroia ha poi evidenziato tre possibili spiegazioni che andrebbero a giustificare il motivo per il quale Bonafede avrebbe fatto un passo indietro rispetto alla sua iniziale decisione: “Spiegazione numero uno, Nino Di Matteo è un bugiardo”. In caso contrario, ha avanzato le altre alternative possibile rispetto all’accaduto: “Oppure il ministro si è fatto condizionare dalla sera alla mattina. E allora la domanda è: perché ha cambiato idea? Si è fatto condizionare o abbiamo un ministro che si permette di fare una proposta a Di Matteo per poi cambiare idea così?”. Clicca qui per il video