INNI NAZIONALI OLANDA UCRAINA: STORIE ASSAI DIVERSE
In avvicinamento ad Olanda Ucraina, gli inni di questi due Stati potrebbero essere uno di quegli aspetti che attirano l’interesse di tifosi e appassionati, come sempre succede nei grandi eventi, come appunto gli Europei 2020 di cui Olanda Ucraina costituirà oggi la partita di prima serata, per la prima giornata del girone C. C’è grande attesa soprattutto attorno all’Olanda, che torna ad un grande torneo calcistico addirittura sette anni dopo la finale terzo posto dei Mondiali 2014.
Dopo due mancate qualificazioni tra Euro 2016 e Mondiali 2018, oggi ad Amsterdam risuoneranno le note casalinghe di Het Wilhelmus, inno nazionale dell’Olanda. La storia di questo canto è lunghissima, perché risale ai tempi della Guerra degli ottant’anni (tra il Cinquecento e il Seicento), quando gli olandesi lottavano contro gli spagnoli per l’indipendenza.
In situazioni come quelle c’è sempre bisogno di canti che esprimano la propria identità e i propri valori: per l’Olanda nacque dunque un canto giudicato “nobile e solenne”, composto dal musicista Adriaan Valerius van der Veere sul testo di Philip Marnix von Sint Aldegonde. Già dal 1626 simbolo della Repubblica dei Paesi Bassi, fu tuttavia proclamato inno ufficiale olandese solo il 10 maggio 1932.
INNI OLANDA UCRAINA: DUE CANTI DALLE LUNGHE STORIE
Parlando degli inni di Olanda e Ucraina, abbiamo visto che è lunghissima la storia del canto simbolo dell’Olanda. Anche l’Ucraina non scherza, però la storia in questo caso è più complicata: Šče ne vmerla Ukrajiny (in cirillico Ще не вмерла України), che possiamo tradurre in italiano con un significativo “Non è ancora morta l’Ucraina” (varrà anche dal punto di vista calcistico per i ragazzi del c.t. Shevchenko?) è l’inno nazionale ucraino. Il testo corrisponde, salvo alcune modifiche, ad un poema patriottico scritto nel 1862 dall’etnografo ucraino Pavlo Čubynskyj, mentre la musica fu composta l’anno seguente dal sacerdote greco-cattolico Mychajlo Verbyc’kyj.
Questo canto, che fu scelto nel 1917 dalla effimera Repubblica Popolare Ucraina, fu però addirittura bandito dal regime comunista quando nacque l’Unione Sovietica, e fu dunque una scelta molto significativa quella di sceglierlo come inno della nuova Ucraina indipendente dopo la dissoluzione dell’Urss, già in occasione dell’insediamento del primo Presidente ucraino, Leonid Kravčuk, il 5 dicembre 1991 e poi ufficialmente nel 1996, con tanto di articolo della nuova Costituzione a ribadirlo.