Inno di battaglia, film di Rete 4 diretto da Douglas Sirk
Inno di battaglia è un mix tra il biografico, storico, bellico e drammatico del 1957, che andrà in onda oggi, 1° febbraio, a partire dalle 16.40 su Rete 4. Si tratta di una storia vera e il romanzo autobiografico del personaggio principale fu pubblicato proprio contemporaneamente all’uscita del film. La regia è di Douglas Sirk, mentre gli interpreti principali sono: Rock Hudson, Dan Duryea, Anna Kashfi, Martha Hire, Don Defore e Jock Mahoney. Le musiche sono di Frank Skinner un grande compositore americano famoso soprattutto per le colonne sonore dei più importanti film horror.
Il film Inno di battaglia è stato girato in California e Arizona ed ebbe un budget molto elevato. Durante la lavorazione del film il vero protagonista della vicenda collaborò alle riprese come consulente tecnico. Il regista, invece, a causa di un incidente, fu sostituito temporaneamente dagli aiuti registi e ritornò sul set su una sedia a rotelle. La pellicola è stata distribuita in molti Paesi ottenendo un discreto successo al botteghino, mentre per la critica ci sono pareri discordanti, se per alcuni la trasposizione appare molto convincente, per altri, invece è poco credibile. Rock Hudson è stato un grande attore americano famoso per i suoi ruoli in capolavori quali Il gigante, La mia terra, Torna a settembre, Non mandarmi fiori. Viene ricordato spesso per essere stato il primo personaggio famoso ad essere morto di Aids nel 1985 provocando maggiore attenzione dell’opinione pubblica nei riguardi della malattia.
Inno di battaglia, la trama del film
La storia Inno di battaglia si incentra sulla figura vera del colonnello Dean E Hess, un pilota veterano della II guerra mondiale che durante una missione in Europa a bordo di un cacciabombardiere, si fa protagonista di un grave errore. Infatti, a causa di un guasto al meccanismo di lancio, colpisce incidentalmente con una bomba un orfanotrofio in Germania, uccidendo 37 bambini. Disperato per l’accaduto, alla fine del conflitto si congeda ma fu richiamato in servizio nel 1948 con il compito di lavorare in Germania. Quando inizia la guerra in Corea, invece, fu mandato nella parte sud del Paese per dirigere l’addestramento dei piloti sudcoreani alla guida di particolari modelli di aerei. Il ricordo del tragico evento passato lo indusse ad accogliere nell’areoporto di Taegu tutti i bambini orfani che potevano trovare posto. Il colonnello, intenzionato a riscattarsi, riuscì ad ottenere dalle autorità militari il permesso di far evacuare tutti gli orfani in un posto più sicuro.