L’innovazione digitale in Italia sembra procedere veramente a rilento, specialmente andando a guardare ai dati degli investimenti delle imprese ed aziende. Lo attestano i dati pubblicati in seguito alla ricerca “Innovazione e nuovi modelli organizzativi: obiettivi e sfide per i Cfo“, condotta da The European House – Ambrosetti eda Workday, e citati tra gli altri anche dal quotidiano italiano Italia Oggi Sette.
Complessivamente, non è stata individuata nessuna azienda che non ha effettuato investimenti per l’innovazione digitale. Di contro, però, la maggior parte sembra spendere (troppo) poco. In particolare, il 16% delle aziende investe meno dell’1% del proprio fatturato, mentre il 65% investe appena tra l’1 e il 10%. Nel campione preso in considerazione dai due istituti per comprendere l’entità degli investimenti nell’innovazione digitale, l’11% spende tra il 10 e il 20% del proprio fatturato, che sale oltre il 20% solamente per l’8% delle aziende. A livello di numeri, attesta la ricerca, si parla di meno di 100mila euro per il 25% delle aziende, meno di 500mila per il 26% e più di 500mila per l’8%. Il 41% delle aziende, infine, ha investito oltre un milione di euro.
Innovazione digitale: perché procede a rilento?
Insomma, seppur non si possa dire che l’innovazione digitale non stia pian piano prendendo piede in Italia, va anche detto che sono ancora poche le aziende a comprenderne fino in fondo l’importanza. Lo dice Corrado Panzeri, di The European House, che spiega come questa spesa “abilita la possibilità per i cittadini, per gli ecosistemi business e per la PA di fruire di un servizi innovativi, vivere nuove esperienze e poter accedere a grandi quantità di contenuti”.
Dalla ricerca, inoltre, emerge come gli investimenti per l’innovazione digitale in Italia siano andati soprattutto in direzione delle tecnologie cloud (adottate dall’82% delle imprese), delle business application (62%), della cyber sicurezza (53%), di big data e IA (46%), dell’internet delle cose (38%), della robotica (36%) e del calcolo ad alta prestazione (per l’11% delle aziende). Si è cercato, infine, di andare oltre, comprendendo come mai l’innovazione digitale sia così lenta e difficoltosa. Le stesse aziende hanno spiegato che il ritardo è soprattutto dovuto alla cultura aziendale (nel 52% dei casi), oppure alla carenza di competenze interne (per il 48%). Similmente, il 32% delle aziende è stata frenata dall’incertezza sul ritorno degli investimenti, il 30% dalla mancata possibilità di investire, il 18% dalla mancanza di infrastrutture e il 17% dall’indisponibilità da parte dei fornitori.