Le inondazioni in Libia potrebbero avere causato almeno 20.000 morti. Le vittime accertate sono 5.300, ma i dispersi sono oltre 10.000. Un disastro che poteva essere evitato, almeno nei suoi contorni più drammatici. A dirlo ad Al Jazeera è stato Ahmed Madroud, vicesindaco di Derna, che ha rivelato che le dighe crollate non avevano ricevuto più opere di manutenzione dal 2002. È probabilmente per questo che non hanno retto sotto il peso dell’acqua.



“Almeno il 20% della città è totalmente distrutto. La maggior parte degli edifici non erano costruiti molto bene, raggruppati in strade strette vicine al fiume”, ha raccontato. È anche per questo motivo che i lavori dei soccorritori sono ancora più complessi. I sopravvissuti dicono di avere sentito una “enorme esplosione” prima che le onde di fango si rovesciassero sui quartieri. Ora il mare sta continuando a scaricare sulla riva centinaia di corpi. Il Governo sta ragionando sulla creazione di fosse comuni per evitare il rischio di epidemie. (agg. di Chiara Ferrara)



INONDAZIONI LIBIA: IL BILANCIO È DRAMMATICO

Si aggrava di ora in ora il bilancio dei morti in Libia a seguito delle inondazioni causate dal ciclone Daniel e che hanno fatto crollare due dighe. Ufficialmente le vittime sono 5.500 mentre i feriti sono 7.000 ma si tratta di un numero che, come ripetuto dalle autorità in questi ultimi giorni, potrebbe essere arrotondato per difetto. All’appello mancano infatti ancora migliaia di persone, e c’è già chi parla di una vera e propria catastrofe con almeno 20mila vittime. “Il bilancio delle vittime è enorme”, le parole di Tamer Ramadan, inviato per la Libia della Federazione internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, come si legge su Rai News. Lo stesso ha aggiunto: “finora il numero delle persone disperse ha raggiunto le 10.000 unità”.



Secondo il portavoce Osama Ali, ad oggi non è possibile determinare il numero definitivo dei decessi causati dalle inondazioni in Libia, e i cadaveri sono ancora nelle aree colpite, recuperati a poco a poco dalle autorità che stanno facendo non poca fatica ad intervenire alla luce dei metri cubi di acqua che si sono riversati nella zona di Derna. Qui gli edifici sono stati devastati, con interi quartieri sommersi dall’acqua, strade scomparse e ponti spazzati via. Nella sola città, secondo l’ultimo rapporto del tenente Tarek al-Kharraz, portavoce del Ministero degli Interni del governo orientale, sarebbero morte ben 3.840 persone di cui 3.190 che sono state sepolte solo nella giornata di martedì.

INONDAZIONI LIBIA: “30MILA PERSONE SFOLLATE”

Stando alla stima fatta al Guardian dal direttore del Centro medico Al-Bayda, Abdul Rahim Mazi, le vittime potrebbero essere addirittura 20mila: “almeno 30.000 persone sono state sfollate” ha aggiunto l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM) in un rapporto sulla situazione nella Libia orientale.

Hichem Chkiouat, ministro dell’Aviazione civile, ha aggiunto: “I corpi giacciono ovunque: nel mare, nelle valli, sotto gli edifici”. Nel solo cimitero vi sono più di 700 corpi accatastati in attesa di essere identificati, mentre l’acqua “è salita fino a toccare i tre metri”, raccontano testimoni.