L’Inps ha dato avvio alla nuova finestra di pagamenti per il bonus 150 euro, che a breve verrà accreditato agli aventi diritto. L’indennità, in questa finestra di settembre 2023, sarà riservata a determinate fasce di contribuenti e lavoratori, oltre ai disoccupati e ad altre categorie da tutelare. Il fine, come nelle occasioni di accredito precedente, è quello di sostenere i cittadini in difficoltà a causa del caro bollette di luce e gas, oltre che per via dell’aumento dei prezzi di beni e servizi essenziali.



L’assegnazione del bonus 150 euro da parte dell’Inps sarà totalmente automatica per coloro che hanno già presentato la domanda. Differentemente, chi non l’avesse presentata entro la chiusura della finestra a fine gennaio non potrà più accedere (salvo eventuali proroghe) all’indennità. La misura, introdotta originariamente dal governo di Mario Draghi all’interno del decreto “Aiuti ter“, è già stata in parte liquidata agli aventi diritto nei mesi scorsi, mentre con questa nuova finestra si punta a completare i pagamenti per coloro che erano rimasti precedentemente esclusi. Cerchiamo, però, di capire meglio cosa sia il bonus 150 euro dell’Inps e chi dovrà aspettarselo nel corso di settembre.



Bonus 150 euro Inps: come funziona e a chi spetta

Insomma, l’assegnazione del bonus 150 euro da parte dell’Inps sarà completamente automatica e non richiederà ai beneficiari alcuna azione per presentare la domanda. Questa, infatti, doveva essere presentata entro fine gennaio 2023, e la nuova trance di pagamenti è solamente fine a smaltire le ultime pratiche rimaste aperte. Per accedere al bonus ricordiamo che era necessario un redditto annuo entro i 20mila euro lordi.

La nuova tornata di pagamenti del bonus 150 euro da parte dell’Inps sarà riservata a disoccupati percettori di Naspi o Dis Coll nel mese di novembre scorso; ai percettori di indennità covid (il cosiddetto “reddito di emergenza”); percettore di disoccupazione agricola nell’anno 2022 (riferita, dunque, al 2021); ai lavoratori stagionali con contratto di collaborazione coordinata continuativa (co.co.co.), impiegati nello spettacolo, partite Iva o dottorandi; ai lavoratori autonomi occasionali ed, infine, ai venditori porta a porta (se già percettori del bonus 200 euro).