Mentre il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi si appresta ad inserire il pacchetto di novità e misure sulla scuola nel prossimo Decreto Sostegno (in arrivo in CdM entro la fine di questa settimana, ndr), dall’Inps giunge notizia importante sul bonus baby sitter. Il messaggio n.950 del 5 marzo comunica in merito alla fruizione del sussidio prorogando al 30 aprile 2021 il termine per appropriazione del bonus e per l’inserimento nel Libretto Famiglia delle prestazioni di lavoro svolte.



La proroga riguarda tutte le domande finora accolte ma anche quelle in via di accoglimento relative ai periodi coperti dal Decreto Cura Italia, Rilancio e Ristori-bis: dal 5 marzo al 31 agosto 2020 e dal 9 novembre al 3 dicembre 2020, ovvero il periodo in cui le scuole in Italia risultano tutte chiuse. Il bonus baby sitter – nato come alternativa al congedo parentale – passerà tra i 1.200 e i 2000 euro a seconda della categoria di appartenenza del lavoratore, «da utilizzare per remunerare le prestazioni di lavoro effettuate nel periodo di sospensione delle predette attività didattiche».



SCUOLA, LE POSSIBILI NOVITÀ NEL DL SOSTEGNO

«Non c’è un orizzonte per la riapertura, è la nostra capacità di essere uniti che ci dà l’orizzonte, la responsabilità non è solo del governo è di tutto il Paese», lo ha spiegato il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi intervenendo al seminario sull’autonomia scolastica organizzato dagli esponenti Pd Valeria Fedeli e Luigi Berlinguer. La scuola resta ancora chiusa e con essa a breve anche buona parte del Paese “rischia” secondo le ultime richieste pervenute al Governo dal parere del Comitato Tecnico Scientifico: risultano così ancora più fondamentali gli interventi diretti di sostegno e aiuto alle famiglie di nuovo “catapultate” da un lockdown scolastico che coinvolte 3 studenti su 4 in tutto il Paese.



Nell’ultimo convegno in Senato è stato lo stesso Bianchi ad elencare le principali novità presenti nel prossimo Decreto Sostegno (ex Ristori-5) in arrivo con il prossimo CdM: «ci saranno interventi specifici sull’autonomia scolastica per consentire ai dirigenti di avere risorse. In particolare per quel che riguarda il Sud. Diritto all’istruzione e all’apprendimento permanente per una società e un’economia della conoscenza e il superamento di ogni disuguaglianza». Ancora da valutare invece la situazione dei “key workers” (sanitari, lavoratori essenziali) i cui figli per il momento restano esclusi dalla deroga della scuola in presenza, elemento che ha generato non poco sconcerto e polemica tanto dalle famiglie quanto dalle categorie interessate: per il momento il Miur prende tempo ma promette di intervenire a breve con una norma chiarificatrice e nazionale. In conclusione, sempre Bianchi sottolinea come «Abbiamo investito poco sulla scuola professionale tecnica, interverremo subito in modo mirato legando gli interventi al Piano nazionale di ripresa e resilienza. Bisogna ridare dignità alla formazione professionale, sugli insegnanti: dobbiamo investire di più sulle persone».