L’INPS ha deciso di pignorare direttamente gli enti locali: comuni, regioni e tutte le pubbliche amministrazioni con debiti e contributi non versati alla gestione separata. Ma come mai tanto accanimento con i controlli? Infatti proprio ieri, l’Istituto Nazionale Previdenza Sociale, ha concluso l’invio tramite PEC di tutti gli avvisi bonari degli ultimi 26 anni, quindi dall’anno 1996 fino al settembre 2022.



INPS e gestione separata: recupero del credito anche per omessi pagamenti del 1996

Si tratta di una procedura propedeutica alle successive fasi di recupero del credito che la pubblica amministrazione ha intenzione di effettuare: o le persone si mettono in regola, pagano gli arretrati, oppure correggono le denunce contributive oppure si vedono recapitare gli avvisi di addebito. Si tratta di una specie di sanatoria la vicenda è cominciata attraverso il decreto legge 228/2021, convertito nella legge 15/2021, il cosiddetto milleproroghe ed è un provvedimento che agisce in deroga alle norme ordinare di prescrizione dei contributi dovuti alla gestione separata dell’INPS.



La norma lo scopo di mettere fine i contenziosi tra gli organi della pubblica amministrazione, superando i tempi di una normale prescrizione civilistica. La norma quindi è in grado di normalizzare la posizione contributiva degli ex collaboratori, anche per quei periodi in cui è già intervenuta la prescrizione.

INPS e gestione separata: avviati i controlli

Questa consente all’INPS di aggiornare l’estratto conto dei periodi assicurati. Restano comunque escluse le situazioni per le quali ci sia stato un provvedimento giurisdizionale passato in giudicato.

L’INPS ha deciso di facilitare il compito alle pubbliche amministrazioni provvedendo ad elaborare e inviare le situazioni debitorie ai committenti che hanno denunciato il pagamento di compensi e ai soggetti iscritti alla gestione separata. Quindi l’omesso pagamento, totale o parziale, per i contributi per ogni mese dall’entrata in vigore dell’obbligo fino all’ultimo periodo accertato dovranno essere necessariamente saldati. Tutte le pubbliche amministrazioni che hanno ricevuto quindi la comunicazione, e che hanno anche proceduto a verificare i compensi non corrisposti, devono inviare i flussi di correzione al fine di evitare errate emissioni di avvisi di addebito.