Tagli sulle pensioni a gennaio a causa di un errore Inps. Attenzione però: va precisato che non tutte le pensioni di gennaio con importo più basso di quello atteso sono frutto di un errore di calcolo dell’ente previdenziale. E questo perché nell’ultimo cedolino della pensione c’è stato il conguaglio di fine anno. Quindi, a seconda della situazione fiscale dell’interessato, potrebbe esserci stato un credito o un debito Irpef, in questo caso con trattenute appunto sulla pensione. Diverso è il caso segnalato dal Secolo XIX, con ammanchi che oscillano tra i 60 e i 300 euro. L’Inps ha comunicato che nei prossimi mesi restituirà le somme trattenute, intanto Roberto Panico, direttore dell’Inca Cgil Umbria, ha dato un consiglio ai pensionati coinvolti. «L’Inps ha fatto sapere che provvederà a ricalcolare quanto prima tutte le pensioni, tuttavia noi suggeriamo a chi avesse riscontrato queste anomalie di rivolgersi ai nostri uffici per segnalare il singolo caso alla sede territoriale dell’istituto e accelerare così la restituzione di quanto dovuto». (agg. di Silvana Palazzo)



ERRORE INPS, PENSIONI PIÙ BASSE A GENNAIO

Errore Inps e pensioni più basse a gennaio: un inizio “amaro” per i pensionati italiani. Molti hanno notato una trattenuta poco chiara ma importante soprattutto per le minime. A darne notizia è Il Secolo XIX, secondo cui l’Istituto previdenziale avrebbe commesso un errore e omesso di darne notizia in maniera tempestiva. Solo nelle ultime ore però è stata diffusa una comunicazione. Per ora non è stato reso noto dall’ente previdenziale il numero dei pensionati coinvolti in questa vicenda, ma l’Inps ha ammesso l’errore e provvederà a rimediare nei prossimi versamenti. I pensionati “vittime” dell’errore potrebbero però essere moltissimi. Nel caso di alcune pensioni ci sono conguagli a debito da rinnovo variabili da 60 a 300 euro circa. Sono conguagli “non dovuti”, ma le sedi attendono istruzioni dalla direzione generale su come effettuare il rimborso delle trattenute che sono state indebitamente prelevate dalle pensioni. La restituzione di queste somme forse avverrà nei mesi di marzo o aprile 2020.



ERRORE INPS, “PROBLEMI COL BONUS POLETTI”

Non c’è nessuna richiesta da presentare all’Inps per richiedere il rimborso delle somme, che saranno restituite sulle pensioni automaticamente nei prossimi mesi. L’ente previdenziale informa che «dal mese di febbraio sarà ripristinato il pagamento dell’importo corretto e verrà restituito quanto recuperato sulla mensilità di gennaio 2020». Ad accorgersi del problema, su segnalazione di un suo iscritto, è stato lo Spi Cgil che ha subito avviato una verifica in tutte le Leghe pensionati presenti sul territorio umbro. «Abbiamo verificato che il problema ha riguardato un numero significativo di persone e ci siamo quindi rivolti all’Inca Cgil, il nostro patronato, per affrontare la questione e offrire assistenza a pensionate e pensionati», spiega Ubaldina Santinelli, della segreteria Spi Cgil Umbria. Il direttore dell’Inca Cgil Umbria, Roberto Panico, ha riferito che il problema è stato riscontrato da chi aveva usufruito del “bonus Poletti”: «Nel ricalcolo effettuato dall’istituto si è visto annullato il bonus del 2019, cosa che ha comportato un debito nei confronti dell’Inps, e si è visto disapplicare il bonus nel 2020, con conseguente diminuzione della pensione».

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