L’inquinamento dell’aria è quanto mai attuale in questi giorni alla luce dei dati riguardanti la città di Milano e la Pianura Padana. Come è noto la cattiva qualità dell’aria è fra le principali cause di problemi alle vie respiratorie ma secondo un recente studio è emerso che l’inquinamento sarebbe collegato anche all’Alzheimer, una delle più gravi forme di demenza, molto probabilmente perchè, come specifica Fanpage, le minuscole particelle causano una infiammazione e uno stress ossidativo nel cervello.
La ricerca è stata pubblicata sulla rivista scientifica Neurology, e la stessa ha scoperto che le persone che vivono dove c’è un’alta concentrazione di polveri sottili PM2,5, hanno maggiori possibilità di avere placche amiloidi nel cervello, accumoli di proteina che sono legati all’Alzheimer, anche se non predisposte geneticamente. “L’associazione tra esposizione a PM2,5 dovuto al traffico e placche amiloidi nel cervello è particolarmente forte anche nelle persone che senza allele APOE ε4 (uno dei fattori di rischio genetico di Alzheimer più noti, ndr)”, fanno sapere gli autori dello studio.
INQUINAMENTO DELL’ARIA AUMENTA RISCHIO ALZHEIMER: I DATI
A fare tale scoperta è stato un team di ricercatori della Emory University di Atlanta, in Georgia, Stati Uniti, che ha appunto cercato di capire se vi siano delle correlazioni dirette fra l’inquinamento dell’aria e i danni al cervello. In totale sono state esaminate 224 persone residenti ad Atlanta che sono morte prima del 2020 e che avevano scelto di donare il proprio cervello.
Il 57% del campione presentava una copia dell’allele APOE ε4, considerato uno dei fattori di rischio genetico di Alzheimer più diffusi, ma soprattutto è emersa la presenza di quantità di placche amiloidi nelle persone senza predisposizione genetica. “Ciò suggerisce che le esposizioni ambientali, come quella all’inquinamento atmosferico, possono spiegare parte del rischio di Alzheimer in persone il cui la malattia non può essere spiegata da un fattore di rischio genetico” le parole della dottoressa Anke Hüls, assistente professore alla Emory University e autrice senior dello studio.
INQUINAMENTO DELL’ARIA AUMENTA RISCHIO ALZHEIMER: LA CONCLUSIONE DEI RICERCATORI
Nello studio si è scoperto che le persone che avevano un’esposizione al PM 2,5 superiore a 1 µg/m3 nell’anno prima di morire, avevano quasi il doppio della probabilità di avere livelli alti di placche amiloidi nel cervello, e la stessa esposizione per tre anni di fila aumentava il rischio dell’87%.
“Il nostro studio ha rilevato che alte concentrazioni di inquinamento atmosferico legato al traffico e, in particolare, l’esposizione al particolato fine PM2,5, sono associate a livelli più elevati di patologia caratteristica dell’Alzheimer. Questa associazione è particolarmente forte tra i donatori senza alleli APOE ε4. Ricerche future dovrebbero indagare ulteriormente sui meccanismi biologici alla base di questa associazione”, hanno concluso i ricercatori americani. Questi risultati vanno ad aggiungersi ai già noti problemi per la salute causati dall’inquinamento atmosferico come asma, rinite allergica, cancro al polmone e molto altro ancora.