Il Parlamento Europeo potrebbe presto trovarsi a discutere sull’approvazione di una legge unica nel suo genere in merito all’inquinamento atmosferico. Il periodo, d’altronde, è concitato, perché a brevissimo dovrebbero essere discussi anche i due importanti testi sulla qualità dell’aria che mirano a ridurre l’impatto industriale, con una votazione fissata teoricamente per la settimana che sta per iniziare (ma che forse verrà rimandata a settembre, secondo indiscrezioni del sito Euractiv). L’altra proposta, invece, mira a riconoscere il diritto ad un risarcimento per tutti i cittadini europei colpiti dall’inquinamento, che si trovano ad affrontare dei problemi di salute connessi alla qualità dell’aria, ma sarebbe complementare alle altre due leggi, fissando da un lato dei limiti e, dall’altro, delle conseguenze per chi li ignora.
Inquinamento: la legge sul diritto al risarcimento
Insomma, se la proposta dovesse essere ben accolta dal Parlamento Europeo, ben presto tutti i cittadini che sperimentano problemi di salute a causa dell’inquinamento potranno vedersi corrisposto un risarcimento. È noto, infatti, che la qualità dell’aria scadente è collegata a tutta una serie di problemi di salute gravi, dai cancri alle malattie cardiache e polmonari, oltre a causare all’anno (secondo dei dati dell’Agenzia europea dell’ambiente del 2020 citati da Euractiv) circa 300 mila decessi.
Il risarcimento per l’inquinamento, riporta il testo proposto dai verdi al Parlamento, sarà riconosciuto “laddove si siano verificati danni alla salute umana a seguito di una violazione delle [norme UE sulla qualità dell’aria]” e prevederebbe che “gli Stati membri garantiscano che le persone interessate da tali violazioni siano in grado di chiedere e ottenere un risarcimento per tale danno dall’autorità competente pertinente”. A conti fatti, il regolamento rappresenterebbe un incentivo per le industrie e per gli Stati a rispettare le norme contro l’inquinamento, pena trovarsi a pagare indennizzi che, a discrezione probabilmente di un giudice competente, potrebbero essere anche economicamente importanti. Inoltre, la proposta era, originariamente, inclusa tra le clausole della stessa direttiva ambientale per le emissioni delle industrie, ma sarebbe poi stata stralciata in vista della votazione, che potrebbe ulteriormente portare a modifiche.