Le stelle scompaiono dalle nostre notti: un dramma provocato dall’inquinamento luminoso, un argomento di grande interesse scientifico, che provoca non pochi problemi problemi agli astronomi. La luce artificiale ha infatti impatti devastanti su piante, animali e interi ecosistemi, ma anche sulla salute umana. La rivista Science ha affrontato le conoscenze umane suoi effetti dannosi e sulle soluzioni normative e tecnologiche che potrebbero aiutare a mitigarli. “C’è una difficoltà nel sensibilizzare sull’importanza del tema, in particolare a causa di una fortissima opposizione simbolica tra luce e oscurità”, ha spiegato Samuel Challéat, ricercatore di geografia ambientale al CNRS.
“Opporsi alla luce artificiale significa attaccare l’idea di progresso, tutti i vantaggi che questa luce offre, sia in termini di comfort, ma anche in termini di progresso economico. o sicurezza…” ha proseguito lo studioso. In un articolo dello scorso gennaio, la rivista Science stimava che la luminosità notturna aumentasse dal 7% al 10% all’anno in tutto il mondo. La luminosità del cielo è dunque quadruplicata in diciotto anni. In un sito in cui erano visibili 250 stelle, il loro numero sarebbe stato ridotto a 100 nello stesso periodo. Questo deriva principalmente dall’estensione delle aree urbane. “Una quantità spaventosa di spazi semi-naturali viene persa ogni anno a causa dell’urbanizzazione”, ha spiegato Kévin Barré, ecologista del Museo Nazionale di Storia Naturale.
Le misure della Francia
La progressiva espansione urbana incontrollata è accompagnata da un aumento dell’illuminazione privata e pubblica: la luce artificiale sta progredendo ma l’introduzione di una nuova illuminazione pubblica a LED genera un’illuminazione più intensa, nonostante consumi meno energia. “La maggior parte dei LED finora utilizzati per il rinnovamento degli impianti di illuminazione emettono luce bianchissima, con uno spettro molto ampio comprendente in particolare le lunghezze d’onda dell’ultravioletto e del blu che hanno gli effetti più potenti e più dannosi per gli organismi viventi, a differenza del vecchio sodio lampade”, ha proseguito Kevin Barré.
Nel 2018, la Francia ha adottato un decreto per combattere il problema e in particolare ha definito 11 “aree di importanza astronomica” dando loro una protezione maggiore. Il decreto limita la luce blu e vieta le luci laser in molte aree. Il decreto limita anche la luce diretta verso il cielo e l’abbagliamento: come dimostrano alcuni dati, c’è stato un significativo miglioramento della situazione nel cuore della notte dal 2014 al 2021. “Per la prima volta assistiamo a un miglioramento sul fronte dell’inquinamento luminoso“, ha spiegato Olivier Las Vergnas, presidente dell’Associazione Astronomica Francese (AFA) in occasione della Notte delle Stelle 2022. Con lo spegnimento dell’illuminazione pubblica nel 27% dei comuni con più di 100.000 abitanti, dunque, i risultati sono positivi.