Nella lista dei gas serra dannosi per il pianeta, la CO2 è il nemico pubblico numero uno ma attenzione anche ad un altro, chiamato CH4, ossia il metano, che ha un effetto riscaldante 28 volte maggiore della CO2 nel corso di un secolo e 80 volte in vent’anni. La quota di CH4 rilasciata nell’atmosfera è a livelli più di 2,5 volte superiori rispetto all’era preindustriale. Il 40% del metano proviene da fonti naturali, in particolare dalla fermentazione delle zone umide: il resto è legato all’agricoltura e alla produzione di combustibili fossili. In particolare, secondo quanto spiega Le Parisien, sono nel mirino i fumi del letame negli allevamenti e il processo di digestione-ruminazione di mucche e pecore.
La Corte dei conti ha stimato lo scorso maggio che la Francia dovrebbe ridurre il suo bestiame se vuole rispettare i suoi impegni ambientali. Un’altra soluzione sarebbe quella di modificare la dieta del bestiame aggiungendo composti chimici che inibiscono la produzione di CH4. I ricercatori del CNRS e della CEA sono riusciti a quantificare per la prima volta su scala globale il gas. Lo studio, pubblicato nel febbraio 2022 sulla rivista “Science”, ha lasciato il fisico Thomas Lauvaux “sbalordito dalla scoperta di 1.800 megaperdite sulla superficie del globo, che hanno un impatto climatico paragonabile a quello della circolazione di 20 milioni di veicoli per un anno!”.
Inquinamento da metano: mucche ma anche petrolio, gas e carbone
“Nella periferia di Los Angeles o nel mezzo del Colorado si vedono chiaramente nubi di CH4 attorno alle gigantesche fattorie dove sono ammassate diverse decine di migliaia di mucche” ha spiegato il fisico Thomas Lauvaux. L’agricoltura è responsabile di un quarto delle emissioni di CH4 ma anche i produttori di petrolio, carbone e gas sono nel mirino degli scienziati. L’Agenzia internazionale per l’energia (IEA) stima che una rapida riduzione delle emissioni di metano legate all’estrazione di gas e oro nero eviterebbe fino a 0,1°C di riscaldamento globale qui a metà del secolo. I siti petroliferi sono dotati di torce che consentono di bruciare il gas idrocarburo in eccesso “Ma spesso questi dispositivi non funzionano oppure le squadre tecniche effettuano rilasci volontari durante le operazioni di manutenzione dei gasdotti per evitare esplosioni”, continua il ricercatore francese.
Nel 2021, l’Unione Europea e gli Stati Uniti hanno promesso un “impegno globale” chiamato Global Meater Pledge, che mira a ridurre le emissioni globali di CH4 del 30% entro il 2030 rispetto al 2020. Copernicus, il Programma Terra dell’UE programma di osservazione, ha firmato un contratto con la società Absolut Sensing affinché possa misurare dallo spazio le emissioni di metano nell’atmosfera. Negli Stati Uniti, Joe Biden prevede di tassare le società americane che emettono metano a un’aliquota di 900 dollari per tonnellata di CH4 emessa. L’impegno sarà globale e riunirà 150 Paesi, incluso il Turkmenistan, detentore del record mondiale di perdite di metano.