Il fisico e climatologo del Cnr Antonello Pasini ha parlato con Repubblica degli elevati livelli di inquinamento che si registrano nella Pianura Padana in questi giorni. Non a caso, solamente ieri la regione Lombardia ha attivato le misure anti-smog di primo livello, mentre secondo uno studio svizzero la condizione a Milano è la quarta peggiore al mondo, preceduta solamente da Dacca in Bangladesh, Lahore in Pakistan e Delhi in India.



Per quanto il paragone con città del genere secondo Pasini potrebbe sembrare eccessivo (ed è dovuto, infatti, all’uso di un indice di Pm10 americano), la situazione dell’inquinamento nella Pianura Padana non va sottovalutata. Precisa, tuttavia, che “rispetto ai periodi del passato più inquinati, la qualità dell’aria è in generale migliorata”, mentre quanto descritto dal report svizzero sarebbe dovuto ad “aspetti critici legati all’innalzamento delle temperature, e non solo”. A peggiorare l’inquinamento della Pianura Padana, spiega Pasini, “ci sono due fattori fondamentali: uno, il cambiamento climatico che porta a un aumento importante delle temperature e, due, la diminuzione di un inquinamento di tipo particolare“.



Pasini: “La soluzione all’inquinamento nella Pianura Padana è ridurre le emissioni”

Soffermandosi sull’inquinamento particolare nella Pianura Padana, il fisico Antonello Pasini spiega che in assenza di caldaie a carbone “l’inquinamento di Pm10 ad esempio, è diminuito”, ma il progresso è stato reso pressoché nullo dai frequenti, a causa del cambiamento climatico, “fenomeni anticiclonici, e con essi l’aria stagnante”. In questi casi, sottolinea, “lo smog appare più intenso”, perché il bacino padano “avendo una morfologia particolare (una sorta di catino) va in sofferenza”.



L’inquinamento nella Pianura Padana, continua a spiegare Pasini, è dovuto al fatto che per l’anticiclone le nebbie dense del mattino rendono impossibile per il sole penetrare sul terreno, riscaldandolo e disperdendo in atmosfera il particolato depositatosi nella notte, per effetto dell’inversione termica. Già da giovedì, rassicura, la situazione dovrebbe migliorare, perché è prevista “una perturbazione forte“, ma è probabile che “questa primavera porterà nuovamente anticicloni africani e aria stagnante”. Contro l’inquinamento nella Pianura Padana, conclude perentorio Pasini, c’è solo una soluzione: “diminuire le emissioni inquinanti. Lo abbiamo visto anche con il lockdown: dopo 15 giorni l’aria di certe città era più pulita”.