Inquinamento: l’aria che si respira in Europa, e più in particolare in Italia è tutt’altro che sana, questo è quanto emerge da quanto riportato dagli esperti della Sima, la Società Italiana di Medicina Ambientale, intervenuti all’evento Liberi di Respirare, in occasione della prossima Giornata mondiale dell’ Ambiente. Gli scienziati hanno sottolineato che almeno “otto italiani su dieci respirano aria malsana” circa l’80% della popolazione quindi, dati che sono in linea con quelli del resto dell’Europa, dove si registrano le stesse statistiche pari all’81% dei cittadini che si troverebbero anche in condizioni di rischio per la salute.
In concomitanza con l’aumento dell’inquinamento atmosferico infatti, come sottolineano i medici, si verifica anche una maggiore incidenza della malttie cardiovascolari e polmonari. Le direttive Ue quindi, non sono state sufficienti a rientrare nei limiti imposti già nel 2005 dall’Organizzazione Mondiale della sanità che invece aveva previsto standard di sicurezza che sono stati ampiamente sforati. Serve quindi rivedere la legge urgentemente per prevenire una così alta concentrazione di polveri sottili, come commenta l’epidemiologo Prisco Piscitelli a Quotidianosanità.
Inquinamento e polveri sottili aumentano la mortalità del 7%
“L’aumento dell’inquinamento e delle polveri sottili incide sulla mortalità del 7%“, secondo quanto quantificato dagli scienziati della Sima con dati anche pubblicati dall’Oms, è evidente che l’impatto è diretto anche sulle patologie “aumenta del 10% la mortalità per le malattie cardiovascolari o cause respiratorie, mentre l’incidenza di infarti sale del 26%, questo per ogni incremento di 10 microgrammi su metro cubo delle concentrazioni medie annuali di polveri sottili“.
Il vicepresidente ed epidemiologo Piscitelli afferma quindi che “un’associazione con l’aumento delle polveri sottili è dimostrata anche per il rischio di demenze e disturbi del neurosviluppo come l’autismo. Il problema è tanto più grave dal momento che non ci si può difendere dall’aria che si respira ed è possibile registrare incrementi anche più alti di 10 microgrammi su metro cubo in alcune zone d’Europa come la Pianura Padana“. Quindi serve urgentemente una revisione degli standard imposti dall’Ue. Per lo stesso motivo Consulcesi ha anche lanciato una causa legale collettiva alla quale potranno partecipare tutti i cittadini residenti nelle zone dove sono state compiute violazioni, aderendo al progetto “Aria Pulita“.