Un’insegnante in pensione è stata massacrata di botte nella villa di famiglia. La tragedia si è consumata a Istia di Ombrone a Grosseto. Unica testimone la figlia cinquantenne della donna, che al momento però  non può essere sentita sul caso in quanto è ancora ricoverata nell’ospedale Misericordia di Grosseto in gravissimo stato di choc.



Giuseppina De Francesco, 76 anni, è morta la notte tra il 7 e l’8 giugno, sul suo corpo ecchimosi, tumefazioni e tagli. A quanto si apprende nel corso della trasmissione Storie Italiane, in onda su Rai Uno, durante l’autopsia sul corpo della donna non sono state trovate ferite letali. La sua morte potrebbe dunque essere avvenuta in seguito alle percosse e al dissanguamento, in quanto il corpo è stato rinvenuto in salotto accanto a un armadio in un lago di sangue. La 76enne, secondo le prime ricostruzioni, sarebbe stata dapprima aggredita, poi trascinata forse già priva di sensi nel salone e qui percossa a morte, probabilmente con un oggetto contundente. Unica testimone, la figlia della donna, che ha fornito una prima indicazione al momento al vaglio degli inquirenti alla ricerca di conferme o di smentite.



Insegnante morta a Grosseto, “trovata in un lago di sangue”: è giallo

Un’insegnante in pensione è stata massacrata di botte a Grosseto, nella sua casa. Il suo corpo è stato trovato in un lago di sangue. La figlia cinquantenne di Giuseppina De Francesco in un primo momento ha affermato che l’aggressione era avvenuta per mano di due uomini incappucciati. La cinquantenne è ricoverata in stato di choc e presenta tagli agli arti superiori.

La versione fornita dalla figlia della vittima deve ancora essere verificata, un processo reso molto complesso dal fatto che non sono stati trovati segni di effrazione, tuttavia la villa in cui è avvenuto il delitto è molto grande e potrebbe perciò offrire diversi punti di accesso. A complicare le indagini, l’assenza di telecamere nei dintorni, in una zona molto vicina alla compagna aperta. Al momento, le indagini comunque si concentrano sull’ipotesi di omicidio e lunedì 12 giugno è stata effettuata l’autopsia. Un amico della donna, raggiunto da Storie Italiane, la ricorda come una donna dedita al volontariato che “non mi ha mai parlato di problemi, se non quando ci fu un episodio strano una decina di anni fa che portò lei e la famiglia a trasferirsi a Milano”.