Le graduatorie provinciali per supplenti di sostegno non contano più, così ora migliaia di insegnanti si ritroveranno senza cattedra. A partire dal 2021, in virtù di una procedura straordinaria, venivano convocati nel caso in cui le graduatorie ordinarie fossero esaurite per un contratto a tempo determinato finalizzato al ruolo. È in questo modo che i precari riuscivano a stabilizzarsi. I criteri di assunzione però adesso sono stati modificati e non li prendono in considerazione. È per questo motivo che, come riportato da Il Messaggero, è scattata la protesta. 



A cambiare le carte in tavola è stato il decreto Milleproroghe 2024, che non ha confermato il provvedimento straordinario. Il motivo è da ricondurre al fatto che si vuole puntare esclusivamente sulle graduatorie di merito ordinarie, con nuovi nomi da reclutare e senza eccedenza di posti tale da fare ricorso a quelle provinciali. I concorsi si stanno infatti svolgendo e l’obiettivo è quello di arrivare alle immissioni in ruolo entro settembre prossimo, quindi per l’inizio del prossimo anno scolastico.



Insegnanti di sostegno: cosa cambia tra graduatorie ordinarie e provinciali e perché è scattata la protesta

La decisione di non fare più ricorso alle graduatorie provinciali per l’assunzione degli insegnanti di sostegno ha creato non poche polemiche. In molti infatti speravano di ottenere la cattedra nei prossimi mesi attraverso questo meccanismo. Ciò, però, non avverrà. Per ottenere il ruolo, dovranno partecipare ai tradizionali concorsi. I precari però non ci stanno. 

La polemica è anche nei confronti del concorso stesso, che riguarderebbe contenuti già esaminati nel corso delle precedenti prove sostenute. È per questo motivo che hanno creato una petizione online. “Siamo docenti con anni di esperienza, con titolo di specializzazione acquisito mediante superamento di prove selettive, con l’aggiunta della frequenza di un anno di corso, di laboratori e del tirocinio presso le scuole, con dispendio di energie anche economiche non indifferenti, e siam pronti e formati per essere assunti”, scrivono. È da capire adesso se e come risponderà il Governo.