«La multimedialità ed ipertestualità non sono mitiche fonti di un sapere facile e automatico, soluzione miracolosa di tutti i problemi didattici. Ma neppure i nemici della conoscenza e dei rapporti. Sono semplicemente strumenti e fattori del clima culturale, economico, sociale… che interrogano i veri professionisti dell’insegnamento-apprendimento stimolandoli al lavoro e alla riflessione critica sul proprio lavoro e quindi sulla relazione educativa, l’elaborazione didattica, le operazioni di apprendimento». E’ una nota dell’articolo del 26-02 su questa rubrica; presentavamo il n° 17 dei Quaderni di Libertà di educazione “E il navigar m’è dolce in questo mare” I media e l’apprendimento. Questa settimana diamo spazio all’esperienza “multimediale” di un insegnante, Luca Piergiovanni.
Un ragazzo di oggi, appena esce da scuola e si chiude nella sua camera, con ogni probabilità si connette alla Rete, usa il cellulare, guarda la tv satellitare, gioca con la PSP o con la Nintendo Wii, fa uso di reti Wi-Fi e molto altro ancora. Tutto questo non può essere ignorato, ma sfruttato semmai per educarlo. Educarlo ad un uso più critico e saggio di questi mezzi, giacché non sempre risulta così.
Integrare i metodi tradizionali dell’insegnamento con le nuove tecnologie sta diventando un’esigenza impellente se non vogliamo che i giovani continuino a percepire la scuola come un luogo lontano anni luce dalla loro realtà quotidiana.
A questo scopo, il podcasting s’inserisce a pieno titolo tra quegli strumenti che possono aiutare gli studenti a sentirsi più motivati ed interessati alle attività di apprendimento, oltre che ad insegnare loro ad interagire e a collaborare come un gruppo efficiente, a confrontarsi con l’arte dello scrivere e del parlare, a vincere la propria emotività. Fare podcast significa infatti dover scrivere dei dialoghi radiofonici, parlare di fronte ad un microfono cercando di essere spontanei, dosando bene pause e tono della voce, correggendo la propria dizione.
Con i ragazzi della 3B della scuola media di Faloppio (CO) – Federico, Lorenzo, Stefania, Alessia, Sara, Alexandra, Michela, Alice, Luca e Davide – abbiamo applicato il podcasting allo studio della poesia. Dopo un periodo trascorso a mettere a confronto le poesie di classici della letteratura con canzoni di grandi cantautori italiani, ci siamo dedicati ad un’analisi approfondita dei testi per coglierne ogni sfumatura nonché eventuali analogie e differenze. Abbiamo quindi trasformato il materiale prodotto in dialoghi radiofonici, per poi registrarli con un’attrezzatura adeguata e software specifici, e pubblicarli infine sul web con l’aiuto di un audio hosting.
All’interno della scuola ci siamo ritagliati un nostro spazio: un’aula che abbiamo trasformato in una piccola sala di registrazione, dove ogni mercoledì pomeriggio ci ritroviamo per creare nuove puntate. Produrre un podcast costa poco ed è quindi facilmente replicabile come tipo di progetto in qualsiasi scuola. È sufficiente ben poca attrezzatura, ossia un mixer e un paio di cuffie, un pc e un microfono, purché quest’ultimo sia di ottima qualità per non compromettere l’audio (chi ascolta podcast lo fa spesso in situazioni con rumori e disturbi di fondo frequenti come dentro un autobus, un treno, la propria macchina ecc.).
L’iniziativa sta avendo un notevole successo, come è dimostrato dall’interesse della stampa nazionale, siti e riviste accreditati. Abbiamo 700 abbonati dopo un mese di vita.
Se volete saperne di più venite a visitare la nostra pagina web da dove potrete scaricare tutti gli episodi registrati finora, digitando questo link: http://chocolat3b.podomatic.com/
Per maggiori informazioni scrivete a: luca.piergiovanni@libero.it