È in uscita il n. 24 dei Quaderni di Libertà di educazione, rivista dell’associazione Diesse dal titolo: “Insegnare a ragionare – l’argomentazione a scuola”.
Il tema dell’argomentazione a scuola suscita sempre grande interesse. Innanzitutto la comunicazione in termini argomentativi è una competenza del docente o meglio una caratteristica del docente competente. Insegna ad apprendere chi nell’attività quotidiana della classe pone e condivide segni che accendono la mente e fanno brillare gli occhi e il viso degli alunni; chi sa offrire ragioni convincenti e motivate, per procedere, oltre la monotonia e il burocraticismo, nell’avventura della conoscenza.
In secondo luogo, saper argomentare è un traguardo, descrive una competenza dello studente come capacità di dialogare e di “costruire una convivenza ragionevole”.
L’argomentare non è appannaggio esclusivo di alcune discipline ma le coinvolge tutte. In questa ottica, di particolare interesse è il dialogo tra maestro e discente. Spesso una carenza di atteggiamento argomentativo riduce il dialogo scolastico al rispetto formale delle regole.
Anche la valutazione può cessare di essere una pura misurazione di risultati per diventare un importante momento in cui fare sintesi e così aiutare a connettere i passi di un percorso.
L’educazione alla lettura è un momento decisivo di promozione dell’attitudine ad argomentare. Conta la scelta dei testi, più o meno adatti a promuovere argomentazione, ma anche la richiesta di argomentare su questi testi, senza mortificare l’atto del leggere, che è già esso una presa di posizione di fronte alla realtà: “Mi piace, mi interessa, ci sto a proseguire nella lettura”.
Anche l’esercizio della scrittura è utile ad apprendere lo stile argomentativo e attraverso la cura di una scrittura che sia costruzione di giudizio si aiuta la crescita di competenza argomentativa.
Ma l’aula non basta, non basta una buona didattica. La costruzione di un clima argomentativo è responsabilità più ampia che riguarda anche l’organizzazione complessiva della scuola come comunità di apprendimento. E’ importante la collaborazione tra docenti, la rinnovata valorizzazione delle riunioni come momento dialogico ed espressivo della capacità di elaborazione culturale del docente.
E’ anche importante che nella scuola siano garantiti spazi in cui i ragazzi si possano raccontare quello che fanno e che vivono, che l’organizzazione del tempo scuola valorizzi il rapporto equilibrato tra attività obbligatorie ed elettive, che nella costruzione di curricoli, secondo le prerogative che l’autonomia concede alle scuole, si favorisca l’argomentazione e la si assuma come punto qualificante delle scelte di innovazione.
Ulteriori approfondimenti sono presenti nell’ampio ventaglio di contributi contenuti nel numero dei “Quaderni di Libertà di Educazione”.