Prof condannata al pagamento di 314mila euro al Miur, cifra che equivale alla restituzione degli stipendi che per ben vent’anni la donna avrebbe ottenuto in maniera illecita, visto e considerato che non avrebbe mai ottenuto la laurea. A riportare la vicenda nei suoi dettagli è stato il quotidiano “Corriere della Sera”, che ha spiegato che si tratta di “una docente di sostegno di una scuola superiore di Vimercate, Comune in provincia di Monza e Brianza, che avrebbe lavorato senza aver conseguito la laurea”. In particolare, la protagonista di questa vicenda si sarebbe fregiata del fatto di avere due lauree (una all’Università Cattolica di Milano e un’altra all’Ateneo di Parma) che però non aveva mai realmente ottenuto.
Il caso della prof (poi condannata) fu sollevato nel 2018 dalla dirigenza di una scuola superiore di Vimercate ed è sfociato ora nella pronuncia della Corte dei Conti lombarda, che ha imposto alla brianzola A.M.R. al pagamento della somma, comprensiva delle rivalutazioni di legge. I giudici contabili scrivono: “Non aveva titoli idonei, ha dichiarato il falso e prodotto documentazione contraffatta al fine di ottenere i contratti di lavoro ai quali aspirava. Una condotta palesemente dolosa”.
PROF (CONDANNATA) INSEGNAVA SENZA LAUREA: DISSE DI ESSERE VITTIMA DI MOBBING
I carabinieri di Vimercate hanno accertato che per lavorare come insegnante di sostegno, la prof condannata – scrive il “Corriere della Sera” – “nel 2000 presso la Meroni di Lissone (Monza), poi in altri istituti di Villasanta, e Muggiò e all’istituto Floriani di Vimercate, avrebbe presentato due certificati di laurea, uno in psicologia e l’altro in pedagogia, risultati falsi. A portare i carabinieri a indagare su di lei era stato un contenzioso nato a scuola tra la falsa professoressa e il dirigente scolastico per l’organizzazione di una gita, segnalata dall’istituto ai militari”.
In particolare, la prof condannata in tale circostanza dichiarò alle forze dell’ordine di essere vittima di mobbing, facendo partire lei stessa i controlli, rivelatisi per lei fatali in chiave professionale; infatti, “l’istruttoria ha smentito l’esistenza delle due lauree e di un presunto diploma di specializzazione per l’insegnamento agli studenti portatori di handicap”.