I numeri parlano drammaticamente da soli: tra luglio e settembre 2023 oltre 20,3 milioni di persone, ovvero più del 42% della popolazione sudanese, hanno sofferto un livello di insicurezza alimentare acuta. Significa quasi il doppio rispetto a maggio 2022. E non è tutto. Quasi 14 milioni di persone hanno dovuto affrontare una crisi alimentare legata al conflitto in atto e quasi 6,3 milioni devono fare i conti con la fame. Senza dimenticare i 3,8 milioni di persone costrette a sfollare e le 960.000 che hanno dovuto cercare rifugio nei Paesi vicini.
La guerra civile divampata nel Paese africano si riflette insomma con forza anche sul fronte alimentare, rendendo vulnerabili attività di sussistenza nevralgiche come agricoltura, pastorizia e pesca. E proprio da qui prende le mosse un piano di risposta all’emergenza lanciato dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao) che punta a fornire alle comunità sementi di emergenza e kit per il trattamento del bestiame, nonché supporto e attrezzature veterinarie e per la pesca. Con questo intervento la Fao intende sostenere una produzione che, secondo le stime, contribuirà a soddisfare il fabbisogno cerealicolo di una popolazione tra i 13 e i 19 milioni di persone per il prossimo raccolto del 2023. Inoltre, le famiglie più bisognose riceveranno sementi di qualità certificata: fagiolo dall’occhio, arachidi, miglio, gombo e sorgo per la stagione estiva 2024, e ceci, cetrioli, piselli piccanti, pomodori e angurie per la stagione estiva 2024.
I soggetti vulnerabili che hanno perso risorse produttive saranno poi sostenuti attraverso il ripopolamento degli animali, che si tradurrà in miglioramenti immediati in termini di sicurezza alimentare e nutrizione, consentendo ai pastori di produrre da 4 a 5 litri di latte al giorno. Al contempo, poi, il piano sosterrà l’attuazione di campagne di vaccinazione di massa per proteggere 6 milioni di pecore, capre e bovini dalle malattie più diffuse e devastanti, tra cui la peste dei piccoli ruminanti, il vaiolo ovino e caprino e l’afta epizootica. malattia della bocca. Infine, la Fao mira ad assistere 50.000 persone con barche e attrezzature per la pesca e relativa formazione, così da garantire un accesso costante ad alimenti di qualità e ad alto contenuto proteico e mantenere funzionali le economie locali.
“Milioni di persone in tutto il Sudan stanno affrontando una battaglia per la sopravvivenza mentre la crisi della sicurezza alimentare peggiora – afferma Hongjie Yang, Rappresentante della Fao in Sudan -. Questo piano di risposta all’emergenza mira a fornire alle famiglie di agricoltori, pastori e pescatori gli elementi di base di cui hanno bisogno per mantenere la produzione e nutrire se stessi e le loro comunità”.
Per attuare il piano nei prossimi 12 mesi e raggiungere gli agricoltori, i pastori e i pescatori interessati in 17 degli stati del Sudan a maggior insicurezza alimentare, la Fao avrà però bisogno di 123 milioni di dollari.
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