INSIDE, LA DIRETTA VIDEO: “CARCERI PIENE, MA VUOTE DI SENSO?”

Per il nuovo appuntamento con “Inside” – la terza puntata del 2021 – il tema centrale sarà l’esperienza delle carceri, con tutte le connessi problematiche giudiziarie, politiche, ma soprattutto umane e psicologiche. Il ciclo di incontri organizzato da “IlSussidiario.net” per approfondire le principali tematiche d’attualità torna così oggi 21 aprile alle ore 19 in diretta video streaming per tutti i lettori del nostro quotidiano: già il titolo proposto per l’incontro è indicativo sulla “traccia” che si vuole inseguire, “Carceri piene, ma vuote di senso?”.



Racconti, testimonianze, numeri e problemi all’ordine del giorno: le realtà penitenziarie – anche prima della pandemia – vivono esperienze quotidiane a volte massacranti e insostenibili per centinaia di detenuti e forze dell’ordine. Una possibilità di “luce” all’interno di quel tunnel è possibile intravederla? Quanto la politica può “fare” per rendere effettiva la pena rieducativa prevista dalla Costituzione? Quali esperienze in Italia raccontano di un carcere più “umano”? Di questo e di tanto altro ancora ne discuteremo oggi nell’incontro di “Inside”, con la diretta video streaming a partire dalle ore 19 appena qui di seguito. Dialogheremo con i seguenti ospiti:



Corrado Limentani, Avvocato penalista

Stefania Baldassarri, Direttore Casa Circondariale/reclusione Taranto e Segretario Generale Associazione Nazionale Dirigenti Penitenziari

Fabio Romano, Presidente Associazione Incontro e Presenza

Simone Luerti, Giudice di Sorveglianza

con le testimonianze di Andrea Coi (ex brigatista), Matteo Merchetto (President Coop Work Crossing – Pasticceria Giotto, Carcere di Padova) e di una lettera dal carcere

Conduce e modera Enrico Castelli, giornalista già Vicedirettore TgR Rai

IL SENSO TRA LE SBARRE

«Mi giro attorno e sa cosa vedo? La più totale disperazione. Persone detenute che da più di un anno non vedono i propri cari, genitori che non possono abbracciare i propri figli e figli reclusi che non possono abbracciare i loro genitori»: così scriveva per il Sussidiario.net un detenuto – Jacopo Merani – nella lettera dal carcere che abbiamo pubblicato l’ultimo Sabato Santo. La pandemia da Covid-19 ha aumentato e non poco il grado di disperazione all’interno del carcere, anche in una delle realtà riconosciute a livello nazionale come tra le eccellenze delle strutture detentive (il carcere di Padova). È tutto perduto all’interno delle carceri o c’è ancora spazio per quella che questo detenuto grida a gran voce come “gioia del cuore”? Saranno diverse le testimonianze proposte nell’incontro di Inside che proveranno a “paragonarsi” a questo grido di dolore che arriva dalla parte più dimenticata della società: un ex Brigate Rosse come Coi (negli scorsi anni in giro per l’Italia con la figlia di Aldo Moro per testimonianze sulla possibilità concreta di perdono e riconciliazione), la realtà della Cooperativa Giotto che opera all’interno del carcere di Padova, e poi ancora le esperienze del giudice di sorveglianza e dei dirigenti delle carceri.



Tutti per provare a “rispondere” (o meglio, a raccontare) se vi sia possibilità concreta che un “senso” dietro le sbarre possa celarsi ancora. Sarà inoltre possibile ragionare sulle ultime novità che la politica ha offerto in queste settimane sulla situazione odierna delle prigioni italiane: dal grido di allarme – con un orizzonte convintamente garantista – lanciato dalla Ministra della Giustizia Marta CartabiaÈ opportuna una seria riflessione sul sistema sanzionatorio penale che, assecondando una linea di pensiero che sempre più si sta facendo strada a livello internazionale, ci orienti verso il superamento dell’idea del carcere come unica effettiva risposta al reato», da intervento alla Commissione Giustizia), fino al nodo molto complesso del carcere ostativo. La sentenza della Consulta dà al Parlamento un anno di tempo per organizzare una legge che ponga rimedio all’incostituzionalità del carcere duro in quanto “discrimina chi non collabora con la giustizia”: non si tratta solo di una questione “politica” o “giudiziaria”, ma prima di tutto “umana”. È infatti possibile “rischiare” sul ravvedimento di un detenuto (dopo 26 anni di carcere duro) anche senza la “garanzia” del suo “pentitismo”?

INSIDE, LE SCORSE PUNTATE

Appuntamento dunque per mercoledì 21 aprile alle ore 19 su questa pagina, dopo le 14 precedenti rassegne organizzate nel pieno della pandemia Covid-19 per offrire uno spunto “diverso”, uno sguardo approfondito che possa andare al di là del mero “chiacchiericcio” mediatico. Diversi i temi e gli ospiti che si sono susseguiti: dall’emergenza del lavoro, ai “giochi di potere” dietro al coronavirus, dal rilancio del turismo, alla grave crisi economica successiva al Covid, la problematica sul mondo Scuola, il caso Floyd in America, l’Italia dimenticata del terzo settore, la ripartenza del mondo calcio e dopo l’estate l’incontro sul Referendum per il taglio dei parlamentari, le Elezioni Americane tra Trump e Biden, il rapporto tra emergenza Covid e libertà personali, infine il senso di una vita vissuta nel 2020 appena passato a ridosso del Natale, il drammatico golpe in Myanmar e infine l’ultima puntata per la festa di Pasqua, occasione di perdono e speranze con testimonianze da diverse parti del mondo. Il tema delle carceri e della “libertà” in senso più pieno è dunque il nuovo spunto di approfondimento su questi canali: appuntamento alle ore 19 con la diretta video streaming.