Parlare di Covid-19 non significa solo trattare il tema enorme della crisi sanitaria, delle vittime a milioni e della crisi lavorativa-economica che si è già stagliata nella quotidianità di miliardi di persone in tutto il mondo: è anche un tema di libertà, di “scontro” tra salute ed economia ma soprattutto di cosa si è disposti a cedere in nazioni democratiche tra sicurezza e diritti ineludibili della persona. Ne parliamo oggi nell’11esimo incontro di “Inside”, l’appuntamento del ciclo di incontri organizzato da IlSussidiario.net con diversi ospiti e interviste. Nei 10 precedenti appuntamenti organizzati dal Sussidiario.net nel pieno della pandemia Covid-19, diversi sono stati i temi discussi e approfonditi: dal lavoro, ai “giochi di potere” dietro al coronavirus, dal rilancio del turismo, alla grave crisi economica successiva al Covid, la problematica sul mondo Scuola, il caso Floyd in America, l’Italia dimenticata del terzo settore, la ripartenza del mondo calcio e dopo l’estate l’incontro sul Referendum per il taglio dei parlamentari e le Elezioni Americane tra Trump e Biden. Oggi 16 novembre alle ore 19 si discute delle imminenti Elezioni Usa, con la diretta video streaming sugli account social del Sussidiario FacebookTwitter, su IlSussidiario.net e on demand su YouTube, dove sarà possibile assistere gratuitamente all’ incontro in streaming.



TEMA E OSPITI DEL GIORNO

«COVID-19, un virus contro la libertà?» è il titolo dell’odierno incontro di “Inside” sul rapporto intrinseco tra pandemia e libertà personali-sociali. Dalle accuse ai complotti fino alle amare constatazioni di come la gestione dell’emergenza Covid-19 non abbia sempre mantenuto un equilibrio tra diritto alla salute, al lavoro e libertà ineludibili dell’individuo. Dialogheremo di tutto questo e molto altro con:



Sabino Cassese, Giudice emerito della Corte Costituzionale

Salvatore Abbruzzese, Sociologo

Fabrizio Pregliasco, Virologo

con una intervista di: Massimo Giannini (Direttore de La Stampa), Gianluca Comin (President di Comin & Partners), Giorgio Vittadini (Presidente Fondazione per la Sussidiarietà)

conduce Enrico Castelli, Giornalista già Vicedirettore TgR Rai

COVID-19 CONTRO LA LIBERTÀ?

«Se vogliamo contenere il virus, dobbiamo cedere quote di libertà. Non c’è altra soluzione. Chiudi i locali notturni? Fai il coprifuoco? Aumenti lo smartworking? Ci sarà un conto da pagare, è evidente» ha scritto Massimo Giannini, direttore de La Stampa e purtroppo paziente Covid in una terapia intensiva (da cui è per fortuna uscito riprendendosi al meglio, ndr) nelle scorse settimane. Di fronte alla propagazione del virus, la nostra risposta è proporzionata alla minaccia? Cosa vogliamo proteggere diventa una domanda che divisa: la qualità della vita o la sua durata. Dentro o fuori? Un po’ meno di libertà per un po’ più di sicurezza sarà il tema centrale dell’appuntamento di lunedì con Inside, in diretta dalle ore 19. «Lo stato di emergenza ad agosto non andava prorogato per per la disponibilità di altri strumenti per affrontare lo stato attuale dell’epidemia, strumenti che sono elencati dalle leggi del 1934 e del 1978 e che sono più coerenti con quell’articolo della Costituzione (32) per cui il diritto alla salute è un “diritto fondamentale dell’individuo”, ma anche “interesse della collettività”», spiegava in piena estate Sabino Cassese, ritornando – da convinto oppositore di ogni tipo di negazionismo sull’evidenza di una tremenda pandemia – spesso sulle libertà “negate” con l’utilizzo dei Dpcm in serie da marzo fino ad oggi. Secondo il sociologo Abbruzzese, «È evidente che dietro l’informazione ossessiva che sta imperversando su tutte le reti televisive e che martella impunemente le case dei nostri anziani (sempre più spaventati) c’è la volontà di evitare la diffusione di atteggiamenti irresponsabili ricorrendo allo strumento più immediato e tradizionale che c’è: la paura» (editoriale del 15 ottobre 2020 sul Sussidiario.net). Da ultimo, come spunto per entrare nel dibattito di questa sera, il tema riproposto di recente da Giorgio Vittadini nel suo editoriale sul Quotidiano Nazionale: «Manca qualcosa, forse perché stava venendo meno anche prima: mancano comunità in cui “trafficare” vita, in cui esserci gli uni per gli altri, in cui essere sfidati a crescere e a desiderare. Non ghetti protettivi, ma stimoli che rimettano in azione, che ci facciano sentire addosso qualcosa di più grande del male, del dolore, più grande della fatica, più grande dello smarrimento, più grande della noia. Così che diventi molto più difficile dire “io” senza dire “noi”».