INSIDE, IL VIDEO DELL’INCONTRO “IL VOSTRO DIRE SIA SÌ, NO”
«Sia invece il vostro parlare: “Sì, sì”, “No, no”; il di più viene dal Maligno»: con un’alta citazione dal Vangelo di Matteo riapre i battenti “Inside”, l’appuntamento del ciclo di incontri organizzato da IlSussidiario.net di ritorno dopo la pausa estiva. Oggi si parla di referendum, ad una settimana esatta dall’appuntamento elettorale del prossimo 20-21 settembre in cui gli italiani sono chiamati a tornare alle urne per il voto sulla riforma del taglio dei parlamentari (oltre che per 7 Elezioni Regionali, alcuni appuntamenti Comunali e tre Elezioni Suppletive): la campagna elettorale entra nel vivo e con diversi ospiti oggi “Inside” proverà ad indagare, con il consueto “stile” approfondito del nostro quotidiano, le ragioni del Sì e del No con i protagonisti della politica nazionale.
Negli 8 precedenti appuntamenti organizzati dal Sussidiario.net nel pieno della pandemia Covid-19, diversi sono stati i temi discussi e approfonditi: dal lavoro, ai “giochi di potere” dietro al coronavirus, dal rilancio turismo, alla grave crisi economica successiva al Covid, la problematica sul mondo Scuola, il caso Floyd in America, l’Italia dimenticata del terzo settore e la ripartenza del mondo calcio. Oggi 14 settembre alle ore 21 si discute di referendum, con la diretta video streaming sugli account social del Sussidiario Facebook, Twitter, su IlSussidiario.net e on demand su YouTube, dove sarà possibile assistere gratuitamente al primo incontro post-vacanze di “Inside”.
TEMA E OSPITI
“Il vostro dire sia: sì, no”, è il titolo scelto per l’incontro di stasera su “Inside”: numeri, argomenti e ragioni per decidere come votare il 20-21 settembre al referendum confermativo della legge sul taglio del numero dei parlamentari. Dialogheremo con:
Davide Crippa, deputato Movimento 5 Stelle
Emanuele Fiano, deputato Partito Democratico
Maurizio Lupi, deputato Noi con l’Italia
Antonio Palmieri, deputato Forza Italia
conduce Enrico Castelli, Giornalista già Vicedirettore TgR Rai
REFERENDUM: IL QUESITO
Il prossimo 20-21 settembre gli italiani tornano alle urne tra regole, distanziamento e norme approntate per un voto in massima sicurezza anti-Covid: il quesito del referendum costituzionale confermativo (dunque senza necessità di un quorum minimo, ndr) vede all’attenzione la riforma voluta dal M5s sul taglio dei parlamentari che ridurrebbe la Camera da 630 a 400 deputati e il Senato da 315 a 200, per un totale di 600 parlamentari a fronte degli attuali 945. Ecco il quesito che si troverà nella scheda elettorale: «Approvate il testo della legge costituzionale concernente”Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari”, approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n.240 del 12 ottobre 2019?».
Se al voto ultimo in parlamento sulla riforma, il voto favorevole al taglio dei parlamentari è giunto praticamente da tutti i partiti presenti, con il passare della campagna elettorale e in questi ultimissimi giorni caldi le file del No si sono “ingrossate” e oggi verranno rappresentate assieme a quelle del Sì per provare a capre se di vero risparmio e novità politica si possa parlare nella riforma targata M5s-Pd.
SÌ VS NO: LE RAGIONI DEL REFERENDUM
Nel focus sulle ragioni delle due scelte al Referendum 20-21 settembre non possiamo non partire da Davide Crippa, membro del Movimento 5 Stelle che quella riforma l’ha voluto, presentata e ottenuta: il capogruppo alla Camera spiega così il suo voto per il Sì «I cittadini hanno bisogno di qualità, efficienza e di riforme attese da troppo tempo. Adesso abbiamo l’opportunità di cambiare le cose, votando Sì […] Questo presunto crescente fronte del no si sta attrezzando con personaggi politici di vecchio rango, che in qualche modo fanno riemergere gli spettri di una politica che non vuol cambiare. Questo è un messaggio diretto ai cittadini da parte di chi vuol mantenere il proprio status, e credo anzi ci avvantaggi ancora di più». Schierato per il Sì ma con l’intenzione di adottare la legge elettorale assieme alla riforma su taglio dei parlamentari anche Emanuele Fiano del Pd: «È un tema delicato. Io voterò si. Mi pare che vada rispettata l’opinione di chi pensa diversamente perché riguarda la Costituzione e la natura della nostra rappresentanza parlamentare». Sul fronte del No invece Antonio Palmieri, deputato di Forza Italia: «Il taglio da solo non è una riforma. Nei due tentativi precedenti, la riforma Berlusconi del 2005 e quella di Renzi nel 2016, il taglio dei parlamentari era la ciliegina sulla torta della riforma della seconda parte della Costituzione: fine del bicameralismo perfetto, riforma delle competenze divise tra Stato e Regioni, elezione del Presidente della Repubblica, poteri del premier. Così invece crea nuovi problemi di funzionamento del Parlamento perché non cambia né l’architettura parlamentare né i processi. I 200 senatori avranno troppe cose da fare e saranno troppo pochi per farle. Inoltre, avere il 36% di parlamentari in meno diminuirà la possibilità di un rapporto parlamentare/cittadino. Intere regioni non avranno senatori di opposizione. Il tutto per un risparmio di 95 centesimi l’anno a testa: una tazzina di caffè». Infine, Maurizio Lupi spiega così il suo No deciso alla referendum sul taglio dei parlamentari (qui i 10 punti per il No, ndr): «sbagliatissima riforma costituzionale. Meno rappresentanza, più potere alle lobby, risparmio di un solo caffè all’anno a cittadino. Il Parlamento è una cosa seria, non è un costo e le riforme costituzionali non si attuano solo per mantenere un accordo di Governo. Sì al taglio degli sprechi, No al taglio della Democrazia».