Tredici persone sono finite a processo in Francia, colpevoli di aver minacciato online una 17enne che aveva espresso la propria posizione negativa sui social media nei confronti dell’Islam. Come racconta France24 nelle scorse ore, Mila, così si chiama la ragazza minacciata, è stato messo sotto scorta della polizia, ed inoltre è stata costretta a cambiare scuola. Tutta colpa di un post pubblicato su Instagram dalla stessa giovane a gennaio del 2020, quando aveva 16 anni: “Il Corano – diceva – è pieno solo di odio, l’Islam è una religione di me*da“.
A novembre dell’anno scorso, poi, un secondo video, questa volta su TikTok, dopo che era stato assassinato da un jihadista il professor Samuel Paty, con insulti al “tuo amico Allah”. Di lì a poco sono iniziate le minacce online, anche molto pesanti, “Meriti di farti tagliare la gola”, “Ti farò come Samuel Paty”, e molti altri commenti di questo tipo che hanno indotto Mila a denunciare il tutto. Oggi la ragazza vive sotto protezione assieme alla sua famiglia a Villefontaine, e anche il presidente Emmanuel Macron è intervenuto sulla vicenda, in difesa della giovane: “La legge è chiara. Abbiamo il diritto di bestemmiare, criticare e fare la caricatura delle religioni“.
“ISLAM RELIGIONE DI M”, 17ENNE MINACCIATA: “LE HANNO DETTO CHE L’AVREBBERO SQUARTATA”
Tredici le persone identificate, di età compresa fra i 18 e i 30 anni, accusate di molestie online, minacce di morte e atti criminali. Richard Malka, avvocato di Mila, ha spiegato alla corte che la sua assistita ha “ricevuto più di 100.000 messaggi di odio e minacce di morte che promettevano che l’avrebbero legata, tagliata, squartata, decapitata, con immagini di bare o immagini ritoccate della sua decapitazione. Non posso credere – ha aggiunto – che queste 13 persone che sono passate tutte attraverso il nostro sistema educativo non sappiano che criticare le religioni è legale e non ha nulla a che fare con il razzismo”. Gli accusati rischiano multe fino a 30.000 euro ma anche fino a due anni di carcere.