Marcus Rashford, Jadon Sancho e Bukayo Saka sono stati i tre calciatori dell’Inghilterra che hanno sbagliato i calci di rigore che hanno decretato la sconfitta dei padroni di casa nella finale Italia Inghilterra che ha sancito il trionfo degli Azzurri agli Europei 2020 e per questo sono purtroppo finiti nel mirino di vergognosi insulti razzisti sui social da parte di chi, in Inghilterra, li ha identificati come responsabili dell’ennesima sconfitta della Nazionale e li ha attaccati per una caratteristica che li accomuna, cioè il colore della pelle – la famiglia di Marcus Rashford è originaria dell’arcipelago caraibico di Saint Kitts e Nevis, quella di Jadon Sancho arriva invece da Trinidad e Tobago, infine per Bukayo Saka le origini sono nigeriane. Un duro colpo anche a tutte le campagne anti-razzismo e ai gesti per Black Lives Matter: l’Inghilterra si è inginocchiata ad ogni partita, ma serve ben di più oltre ai gesti simbolici per sconfiggere il razzismo. La Federcalcio britannica e il premier Boris Johnson hanno condannato duramente gli insulti razzisti contro i giocatori dell’Inghilterra dopo la sconfitta contro l’Italia in finale.



INSULTI RAZZISTI A RASHFORD, SANCHO E SAKA IN INGHILTERRA: LA CONDANNA DI BORIS JOHNSON

Sugli insulti razzisti contro Rashford, Sancho e Saka è stata aperta anche un’inchiesta da parte della polizia metropolitana di Londra. Poche ore dopo la fine della partita di Wembley, infatti, la Federcalcio inglese ha denunciato “comportamenti disgustosi” tra alcuni fan sui social e ha chiesto alla polizia “punizioni più dure possibili”. Questa mattina è stato il primo ministro britannico Boris Johnson ad affidare a Twitter il suo pensiero: “Questi giocatori meritano di essere lodati come eroi, non di ricevere insulti razzisti sui social. I responsabili dovrebbero vergognarsi”. Dal deputato laburista David Lammy è arrivata una condanna contro gli insulti che hanno preso di mira Rashford, Sancho e Saka: “Questo è il motivo per cui ci inginocchiamo. Pregare per un futuro migliore, degno dei valori, della bellezza e del rispetto esemplificati da ogni singolo giocatore inglese”. I giocatori non hanno voluto commentare, lo ha fatto invece l’account ufficiale della Nazionale inglese: “Siamo disgustati dal fatto che alcuni membri della nostra squadra – che hanno dato tutto per la maglia – siano stati oggetto di abusi discriminatori online”.

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