Insultò i poliziotti nel corso di un corteo antifascista a Torino e venne licenziata: ora Lavinia Flavia Cassaro, la docente diventata celebre per il suo “me…” con cui aveva apostrofato alcuni uomini delle forze dell’ordine ha perso il ricorso presentato contro il proprio licenziamento dalla scuola in cui insegnava, decisione che le era stata inflitta dall’Ufficio Scolastico Regionale del Piemonte a causa di quella che era stata definita una “grave condotta”. All’epoca dei fatti contestati, quando la docente aveva partecipato a una manifestazione contro una iniziativa della locale sezione di CasaPound, la diretta interessata era stata ripresa da alcune telecamere mentre inveiva contro i poliziotti, augurando anche loro la morte. I reati che le erano stati contestati dalla Procura torinese erano di istigazione a delinquere, minacce e oltraggio a pubblico ufficiale: e oggi è arrivata la notizia che il suo licenziamento resta valido dato che la condotta dell’insegnante “seppure non avvenuta all’interno dell’istituzione scolastica contrasta in maniera evidente con i doveri inerenti la funzione educativa”.
LICENZIAMENTO VALIDO: ECCO LE MOTIVAZIONI
Nelle motivazioni che hanno portato il Giudice del Tribunale di Torino a confermare il licenziamento comminato a Lavinia Flavia Cassaro si legge anche che il suo comportamento nel corso di quel corteo ha arrecato un “grave pregiudizio” non solo nei confronti della scuola e dei suoi alunni, ma pure all’immagine della stessa pubblica amministrazione. L’insegnante, convinta di aver ricevuto una sanzione sproporzionata, ora dovrà anche pagare le spese processuali: secondo il giudice, infatti, il comportamento della docente è stato particolarmente grave dato che nell’episodio incriminato risulterebbe evidente quello che il diretto interessato segnala come “l’evidente contrasto tra le finalità educative e il ruolo dell’insegnante” anche per via dell’atteggiamento aggressivo tenuto dalla Cassaro nei confronti delle forze dell’ordine, senza contare che per il giudice stesso che quei comportamenti cozzano con il suo ruolo di docente di scuola primaria.