I DUBBI DELL’INTELLIGENCE USA SUI REPORT UCRAINI NEL DONBASS

Se i piani della Russia sembrano ormai intelligibili tranquillamente dall’intelligence occidentale, non si potrebbe dire lo stesso per quanto riguarda report e “mosse” dell’esercito dell’Ucraina nella guerra in corso nel Donbass.

La clamorosa rivelazione è stata fatta nelle scorse ore da un’analisi approfondita del New York Times, citando fonti interne all’intelligence Usa: «L’intelligence ucraina passa agli americani informazioni con il contagocce sulla situazione sul terreno, specificatamente nel Donbass, complicando così il lavoro dell’Amministrazione Biden che si trova dinanzi a quelle che funzionari dell’intelligence statunitense hanno definito “blind spot”, zone cieche», scrive l’inviato dagli Stati Uniti de “La Stampa”, Alberto Simoni, citando proprio gli scoop emersi sul NYT. Dall’invio di armi allo studio delle contromosse, Pentagono e CIA starebbero facendo molta fatica ad avere una visione d’insieme nel Donbass per via delle poche e confuse informazioni in arrivo dall’esercito ucraino. Dall’incapacità di usare alcune armi tecnologiche inviate in Ucraina fino all’avanzata dei russi sul campo: i problemi per Kiev, e di conseguenza, per l’Occidente si fanno sempre più grandi, con la Casa Bianca che inizia ad essere spazientita per le «mancate verità» riferite dall’esercito attaccato da Mosca.



GUERRA NEL DONBASS: REPORT USA E UK, “RUSSIA VINCE MA…”

Su “La Stampa” si documenta come i servizi segreti europei ritengano quasi impossibile per l’Ucraina riconquistare le terre ora in mano ai russi: su questo però, gli americani sarebbero meno pessimisti e anche ieri, annunciando il viaggio in Europa del presidente, la Casa Bianca ha ribadito la sua posizione di difendere l’integrità territoriale dell’Ucraina.



Resta però il problema delle mancate informazioni in arrivo, motivo per cui l’intelligence Usa suona un campanello d’allarme importante: il NYT avrebbe scovato una certa preoccupazione nella difesa americana, in quanto avrebbero avuto conferma di dichiarazioni “segrete” di alti esponenti dell’esercito ucraino che hanno ammesso «di non dire tutto agli americani». Gli ambienti della Difesa e dell’intelligence Usa evidenziano una serie di crepe nelle difese dell’Ucraina, oltre che profondi dubbi sull’efficacia della strategia militare di Kiev nel Donbass. Secondo l’analista della Columbia University Stephen Biddle, sentito sempre dal New York Times, tale “confusione” dell’Ucraina sarebbe una modalità di “preparare il terreno” per l’opinione pubblica «ad un’eventuale ritirare da alcune posizioni nel Donbass». Secondo l’intelligence del Regno Unito – che spesso pubblica report tramite il Ministero della Difesa di Londra – la situazione nel Donbass non sorride affatto agli ucraini: «La Russia registra un successo tattico nel Donbass, ma se la sua performance in Ucraina viene misurata rispetto al piano originale dell’invasione nessuno degli obiettivi strategici è stato raggiunto». Non solo, il rapporto del Governo Johnson rileva come per ottenere qualsiasi tipo di successo strategico «ci vorrà probabilmente ancora molto tempo e serviranno enormi investimenti in uomini ed equipaggiamenti».