Un quarto dei romani ha paura dell’intelligenza artificiale, l’IA. Questo quanto si legge stamane su Il Messaggero, così come emerso da una ricerca di Changes Unipol elaborata dall’Ipsos. Dall’anali emerge che nella Città Eterna il 97 per cento dei cittadini ha sentito parlare di IA almeno una volta, ma solo il 7% l’ha usata e il 5 per cento la conosce in maniera approfondita. Il 61 per cento, invece, ne ha solo una conoscenza di base.



Tra quelli che hanno utilizzato l’IA, il 40 per cento crede che sia molto utile, mentre un quarto dei romani pensa che invece non sia necessaria. Il dato più significativo resta però quello con cui abbiamo aperto il pezzo, ovvero, che il 41 per cento dei residenti di Roma teme di perdere il proprio posto di lavoro, mentre il 40 per cento vede delle minori opportunità lavorative per chi ha una bassa alfabetizzazione digitale.



IA, INTELLIGENZA ARTIFICIALI: LE MINACCE DELLA TECNOLOGIA

Inoltre c’è chi crede che l’intelligenza artificiale possa essere una minaccia per la creatività, precisamente il 35 per cento, mentre ben il 93 per cento vede nell’IA uno svantaggio per il mondo del lavoro e si tratta della percentuale più alta mai registrata in Italia come sottolinea Il Messaggero. Ci sono comunque diversi aspetti positivi, come ad esempio un 40 per cento che dice di poter accedere a maggiori informazioni, mentre per un 38 per cento c’è una riduzione degli errori umani e un 30 per cento è convinto che faccia aumentare la produttività.



“I romani evidenziano in negativo, più di altri territori e della media italiana, le ricadute sociali dell’Ai nel mondo del lavoro, costituite da possibili minori opportunità lavorative per i lavoratori con una bassa alfabetizzazione ditigale. Non è un caso: l’area romana, che è molto ampia in termini di popolazione, presenta anche un’elevata variabilità socio-economica – spiega Stefania Conti di Ipsos – i romani percepiscono quindi l’Ai come un possibile elementi di ampliamento delle differenze sociali e opportunità lavorative, e questo è ritenuto un forte svantaggio”.

IA, INTELLIGENZA ARTIFICIALI: LE PREOCCUPAZIONI DEI ROMANI

Il Messaggero elenca quindi altri numeri interessanti in merito all’IA, come ad esempio il fatto che un romano su quattro si dica molto preoccupato per la disinformazione derivante dal solo uso dell’IA, mentre solo il 3% si dice “per nulla preoccupato”. Preoccupano in particolare le false minacce o gli allarmi, ma anche le notizie fake sulla salute e le malattie.

Il 27 per cento è invece timoroso dell’impatto sulla politica e sull’influenza sul risultato delle elezioni, ma c’è anche chi teme un rischio di manipolazione del mercato, e infine, chi teme la pubblicazione di notizie che possano incitare all’odio o alla discriminazione. Il Messaggero conclude dicendo: “Sta di fatto che l’Intelligenza artificiale è fatta dagli uomini e dagli esseri umani sarà affinata, altrimenti il rischio di un copia e incolla troppo affrettato può causare un corto circuito”.